Cottanello
Benvenuti nella Sabina occidentale: la pietra Cottanellina
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un tesoro che si trova nella mia bellissima zona di provenienza: la pietra Cottanellina. Questa roccia policroma, chiamata anche marmo rosso di Cottanello, è una vera meraviglia della natura, estratta nelle cave del Monte Lacerone, a pochi chilometri dal comune di Cottanello, in provincia di Rieti.
Descrizione della pietra Cottanellina
Ma andiamo al sodo: la pietra Cottanellina, anche se impropriamente chiamata marmo, è un calcare Marna che si distingue per il suo bell'aspetto cromatico e le caratteristiche di lucidabilità. I colori prevalenti sono il rosa e il rosso bruno, con venature di calcite bianche, o gialle, o grigie, spesso intrecciate a formare un reticolo. Non tutte le rocce sono uguali, ci sono notevoli differenze nel colore e nella struttura, come si può notare confrontando colonne, balaustre e rivestimenti murali vari in esso scolpiti.
La morfologia della pietra Cottanellina
Ma la cosa che rende ancora più affascinante la pietra Cottanellina è la sua origine. Si è depositata sul fondo della Tetide circa 60 milioni di anni fa ed è stato coinvolto nelle fasi tettoniche terziare che hanno portato alla formazione degli Appennini. La Scaglia rossa, a cui appartiene, è formata da intercalazioni di calcari detritici, biancastri o rosati, a Foraminifera. La Potenza (geologia) della formazione varia dai 100 ai 300 metri. L'elemento tettonico che ha maggiormente determinato la variabilità delle caratteristiche è la cosiddetta ''faglia sabina'', che taglia i sedimenti della Scaglia rossa ed è la causa della disomogeneità della pietra Cottanellina.
La storia della pietra Cottanellina
Ma la pietra Cottanellina non è solo un capolavoro della natura, ma anche una testimonianza della storia della zona. La sua scoperta risale all'antica Roma già nel I secolo a.C., ma l'estrazione vera e propria cominciò a partire dal III secolo d.C. Furono aperte numerose cave tra Cottanello e la frazione di Castiglione.
In epoca romana veniva usata prevalentemente per decorare i pavimenti degli edifici pubblici e delle ville sparse nel territorio circostante. Ad esempio, nella villa romana di Cottanello, ma anche in luoghi più distanti, come la villa di Lucullo a Terracina, sono stati ritrovati frammenti di pavimentazione in pietra Cottanellina.
Le cave di pietra Cottanellina, che erano state abbandonate per lungo tempo, vennero riattivate nel XVII secolo, in periodo Rinascimentale, quando il litotipo raggiunse la massima popolarità grazie all'uso che ne fu fatto in molte chiese del Lazio e dell'Umbria. Infatti, la pietra Cottanellina è uno dei marmi maggiormente presenti nel Barocco romano.
Conclusione
Insomma, la pietra Cottanellina è davvero una meraviglia della natura e della storia della Sabina occidentale. Se vi capiterà di visitare questa zona, non perdete l'occasione di ammirare i suoi innumerevoli utilizzi nei monumenti e nei palazzi del territorio, sono sicura che non ve ne pentirete!