Zoppè di Cadore
Benvenuti a Zoppè di Cadore: un comune accogliente nella provincia di Belluno
Zoppè di Cadore è un comune piccolo ma incantevole con solo 196 abitanti nella provincia di Belluno, Veneto, in Italia. Il paese è situato nella valle del torrente Rutorto ed è raggiungibile solo da una strada che parte dal vicino paese di Forno di Zoldo. La vista mozzafiato del Pelmo, la montagna più alta della zona, rende la posizione di Zoppè molto suggestiva. Il paese è suddiviso in tre piccoli borghi: Bortolot, Sagui e Villa.
Geografia fisica
Zoppè di Cadore è il comune meno esteso della provincia di Belluno, il meno popolato ma anche il più elevato con un’altitudine che arriva a 1.461 m. Il comune è anche proprietario di una malga presso Pecol di Zoldo Alto, chiamata "la Grava" (4,01 km²), che fu ceduta a Zoppè dopo l'acquisto dei nobili Treviso Bressa nel 1790 e durante una disputa con il comune di San Tiziano di Goima nell’Ottocento.
Origini del nome
Il nome Zoppè sembra derivare dalla parola dialettale cadorina "zopa", che significa zolla, con l'aggiunta del suffisso collettivo "-ētum".
Storia
Secondo il racconto di monsignor Giuseppe Ciani, nel V secolo, gli abitanti della Valle del Boite si rifugiarono sulle montagne circostanti per sfuggire agli Unni. Qui edificarono un "castello" presso il Colle di Fies (1.588 m di altitudine), nei pressi di Zoppè per difendersi dai barbari. Una volta finita l'invasione, gli abitanti scelsero di rimanere lì, considerandolo un posto sicuro. Ci sono tracce di questo castello, come fondamenta, un pozzo, forme e ciglioni di campi nelle vicinanze. Si può anche vedere la traccia di una strada che conduce dall'oppido di Fiès, correndo per Chiandolada in fianco a Valdecuzza, fino a quel punto dell'Oltrechiusa, dove si trova il castello di Hodo (Vodo di Cadore), chiamata anche "Strada de' Pagani". Un sito vicino è denominato "Cimitero dei Pagani".
Inoltre, nel 959, Giovanni, il vescovo della diocesi di Belluno-Feltre, cercò di assoggettare alcune chiese del Cadore alla sua giurisdizione. Dopo lunghe discussioni, la cappella di Zoppè fu ceduta al vescovo bellunese; da quel momento in poi, Zoppè apparteneva civilmente al Cadore Principato patriarcale di Aquileia, ecclesiasticamente invece, fu aggregato a Val di Zoldo. Nel 1198 un certo Piazza di Comelico costruì una fucina a Zoppè, impiegando molti uomini per la produzione di carbone ed estrazione di minerali sui monti Fruxile. Resti di un forno, proprio in questo luogo, confermano la testimonianza di "Prè Pìero", il parroco di Zoppè dal 1860 al 1889.
Conclusioni
Zoppè di Cadore è un comune pittoresco e suggestivo, perfetto per una vacanza tranquilla e rilassante nella natura. La bellezza del paesaggio e la storia che vi si respira lo rendono un posto unico al mondo. E se siete appassionati di trekking o mountain bike, potete approfittare del magnifico paesaggio che la zona ha da offrire. Venite a trovarci a Zoppè di Cadore per un'esperienza indimenticabile.