Padergnone
Una frazione dalla storia millenaria
Ciao a tutti! Oggi vi parlerò di una frazione del comune di Zanica, in provincia di Bergamo, collocata al confine con il comune di Grassobbio: Padergnone. Il nome potrebbe derivare dal latino ''paternus fundus'' ("fondo ereditato dal padre"). Con "Padergnone" si identifica sia la frazione che la villa, da cui è nata la prima. Il borgo è il risultato di diverse stratificazioni architettoniche, tra cui quelle che vanno dal XI al XIX secolo. La storia di questa zona è molto interessante e ci sono testimonianze di frequentazioni fin dall'epoca romana.
Epoca romana
Sono state ritrovate tre lapidi funerarie risalenti al I secolo d.C. durante i lavori di restauro dell’ex oratorio cinquecentesco già di S. Michele del 2006. Questo dimostra che l'area fosse già frequentata in epoca romana. In una delle lapidi viene citato il nome "Vettius", che deriva dal toponimo del paese poiché anticamente la zona era detta ''(prata) vettianica'' ("prati dei Vettii"). Nel 1875 l'archeologo Gaetano Mantovani attestava il rinvenimento di resti pavimentali appartenenti ad un ''Tepidario,'' venuti alla luce durante i lavori di abbattimento di un albero secolare; Elia Fornoni sostenne così l’ipotesi dell'esistenza di un complesso termale nel luogo su cui sorge la villa. Una traccia della frequentazione romana è rappresentata dalla cosiddetta "Stele di Sempronius", rinvenuta in zona nel XVIII secolo e conservata nel museo archeologico di Bergamo.
Medioevo
La storia scritta di Padergnone inizia nel maggio del 1010, quando ''in loco Paternioni'' vengono stipulati atti notarili riguardanti la vendita di appezzamenti terrieri. Grazie a questi atti, siamo venuti a conoscenza dei primi abitanti del luogo: Teuzo del fu Milone, i suoi figli Gumperto, Gosperto e Vincenzo, Audeverti e suo padre Giovanni, e l'arcidiacono Reginfredo del fu Oberto. Successivamente, la zona viene citata anche in documenti trecenteschi relativi alla definizione dei confini di Azzano San Paolo, Orio al Serio, Grassobbio e Seriate, in cui compare anche un'altra località scomparsa: Breniadesco. Il suo nome deriva dal termine ''bregnato,'' che significa “ricoperto da rovine”. Questo indica che in questi terreni si trovavano antiche costruzioni ormai in disuso.
Alla fine del XIV secolo, il Padergnone era costituito da un antico ''castrum'' situato nella parte sud del complesso, occupato dal giardino. Il ''castrum'' comprendeva una cappella, una fornace per la calce e, senza dubbio, altre costruzioni medievali in decadenza. Erano circondate da un fossato non più visibile, e alle massicce colonne di mattoni del lato nord del cortile centrale risale probabilmente la stessa epoca.
Rinascita
Nel 1570 la villa di Padergnone passò alla famiglia Bongiorno, che ne ampliò e ristrutturò gli edifici. Nel 1866, la proprietà passò ai Fratelli Olivetti, che vi compirono dei restauro, illuminando ancora una volta il paesaggio. Successivamente, la tenuta fu comprata dal senatore Tomaso Cazzaniga, che la arricchì di nuovi edifici, tra cui il palazzo neogotico, la limonaia e la voliera.
Oggi la villa appartiene alla famiglia Benaglio, che ha portato avanti il recupero storico-architettonico dell'area. Dal 1996, il Padergnone rientra all'interno del "Parco del Romanico Bergamasco".
Il borgo di Padergnone è stato in gran parte ricostruito nell'Ottocento, quando vennero edificate molte delle attuali abitazioni. Ci sono case che conservano ancora le peculiarità dell'architettura locale, come la disposizione delle finestre, le cornici in pietra, le chiese, la torre campanaria, l'ex scuola e la fontana.
Turismo
Padergnone è una meta turistica apprezzata per la sua storia e architettura. Ci sono molte strutture ricettive di varie categorie. Si possono fare delle passeggiate alla scoperta della natura e della sua storia, visitare la villa e le sue stalle, oppure degustare le specialità del posto come la polenta cotta nel paiolo, i casoncelli, i salumi e i formaggi di produzione locale.
Padergnone, inoltre, è perfetto per chi ama la natura e lo sport: sono infatti presenti attività come il ciclismo, il trekking e il parapendio.
Conclusioni
Insomma, per chi non l’avesse capito, consiglio vivamente di visitare Padergnone. La sua storia millenaria, il fascino dei suoi edifici e la bellezza della natura renderanno la vostra visita un’esperienza unica. Cosa aspettate? Organizzate subito il vostro viaggio!