Vajont
La storia della diga del Vajont
La diga del Vajont venne progettata dal 1926 al 1959 dall'ingegnere Carlo Semenza e costruita tra il 1957 e il 1960. La sua costruzione aveva lo scopo di fungere da serbatoio idrico di regolazione stagionale per le acque di diversi fiumi e torrenti della zona. Una volta costruita, divenne la diga più alta del mondo con i suoi 261,60 metri di altezza.
Il sistema di "vasi communicanti"
Il bacino del Vajont era il cuore di un sistema di "vasi communicanti". Questo sistema di Centrale idroelettrica sfruttava al massimo tutte le acque e i salti disponibili del fiume Piave e dei suoi affluenti, tramite la diga di Pieve di Cadore, quella di Pontesei e quella di Valle di Cadore. Le acque venivano incanalate tramite chilometri di tubazioni in cemento armato vibrato e spettacolari Ponte-tubo e venivano utilizzate per produrre energia tramite piccole centrali idroelettriche.
Il disastro del Vajont
La storia della diga del Vajont è legata al disastro del 9 ottobre 1963. Quel giorno, una frana provocò una gigantesca onda d'acqua che travolse l'intera valle, causando la morte di oltre 2.000 persone. Il disastro del Vajont fu uno dei peggiori disastri ambientali della storia italiana e portò alla chiusura della diga per la produzione di energia elettrica.
Il presente della diga del Vajont
Oggi, a più di 60 anni dalla sua costruzione, la diga del Vajont è ancora l'ottava diga più alta del mondo e il bacino viene mantenuto quasi completamente vuoto per motivi di sicurezza. La sua storia è un monito sulla necessità di considerare appieno le interazioni uomo-ambiente e di mettere in atto politiche energetiche sostenibili.
In sintesi, la diga del Vajont è stata costruita negli anni '50 per sfruttare l'energia idroelettrica dei fiumi e dei torrenti della zona. Sebbene fosse la diga più alta del mondo all'epoca della sua costruzione, un disastro avvenuto nel 1963 causò la morte di oltre 2.000 persone e portò alla sua chiusura per la produzione di energia elettrica. Oggi, la diga del Vajont è ancora una delle dighe più alte del mondo ma il suo bacino viene mantenuto vuoto per motivi di sicurezza. La sua storia ci ricorda l'importanza di considerare attentamente le interazioni uomo-ambiente e di adottare politiche energetiche sostenibili.