Ucria
Benvenuti a Ucria: un piccolo centro montano immerso nel Parco dei Nebrodi
Ciao amici, oggi voglio parlarvi di Ucria, un bellissimo comune di 907 abitanti situato nella città metropolitana di Messina, in Sicilia. Ucria è un paese di montagna, situato tra i 710 e i 790 metri sul livello del mare e immerso nel Parco dei Nebrodi. È un luogo incantevole, costellato di paesaggi mozzafiato, antiche torri e siti archeologici che testimoniano la presenza dell'uomo sin dall'antichità.
Geografia fisica: il crocevia di tre vie di transito e il balcone-belvedere sulla vallata
Ucria è il primo punto d'incontro di ben tre importanti vie di transito: la statale N.116 (Capo d'Orlando – Randazzo), la provinciale N.136 (S.Piero Patti – Ucria) ed infine la Provinciale N.139. Quest'ultima, che passa da Sinagra, è la strada più breve ed agevole per raggiungere, in soli 20 minuti, il bellissimo mare di Brolo e Capo d'Orlando. Inoltre, la Via Padre Bernardino, che divide in due il paese, costituisce un piacevole balcone-belvedere sulle circostanti montagne e verso la vallata.
Storia: dalle tracce arabe alle dominazioni normanne, sveve, angioine e aragonesi
Passiamo ora alla storia di Ucria. La presenza dell'uomo in questa zona sin dall'antichità è testimoniata dai rinvenimenti di utensili preistorici nei pressi della Rocca di San Marco e di un ripostiglio di monete romane in località Arelluso. Le tracce di due torri saracene, una in periferia e una nella zona nord del paese, indicano che il borgo esisteva già al tempo degli Arabi e rappresentava un luogo strategico per chi dal mare voleva spingersi verso l'interno. Intorno all'anno 1000, Ucria era dominata da un castello che passò da un proprietario all'altro, in base alle assegnazioni delle varie dominazioni: normanne, sveve, angioine e aragonesi. In epoca normanna, Ucria fu prima feudo di Abbo Barresi e poi di Giovanni Ventimiglia Maniaci, signore di Ucria e pretore di Palermo.
Il passaggio al latifondo e il potere della famiglia Gullotti
Nonostante il Feudalesimo fosse stato ufficialmente abolito con la costituzione siciliana del 1812, il latifondo diverrà il nuovo strumento tramite il quale far valere i medesimi principi del passato regime sociale. Proprio in questa ottica i Gullotti, notabile famiglia del luogo imparentata con i baroni Stancanelli di Novara di Sicilia, grazie all'acquisto di ex feudi a inizio XIX secolo diverranno economicamente e politicamente potenti diramandosi in seguito in parte a Sant'Agata di Militello e in parte a Palermo.
Età contemporanea: dal boom dell'emigrazione al presente
Il paese di Ucria ha seguito le sorti storiche della Sicilia tra il XIX secolo e i primi anni del XX secolo. Dopo i primi anni del Novecento, segnati dalla crisi economica che ebbe i suoi effetti più vistosi nel fenomeno dell'emigrazione verso il Nuovo Mondo, si arrivò all'entrata in guerra dell'Italia nel Prima guerra mondiale. La povertà generatasi spinse molti residenti di Ucria a emigrare a Waltham (Massachusetts), negli Stati Uniti, dove si registra ancora oggi un'importante presenza di ucriesi.
Simboli: lo stemma e il gonfalone del comune
Lo stemma e il gonfalone del comune di Ucria sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica. Il gonfalone è costituito da un drappo di giallo con la bordatura di azzurro. Al centro è posto lo stemma comunale, che rappresenta una torre argentata su sfondo azzurro, circondata da un festone di alloro e frutta d'oro.
Conclusioni
Ecco qui, amici, la storia di Ucria. Un luogo incantevole, ricco di storia e cultura, che vi consiglio di visitare se siete in zona. Non deluderà le vostre aspettative!