Piediluco

Il Lago di Piediluco: il più grande bacino lacustre naturale dell'Umbria dopo il Lago Trasimeno

Il lago di Piediluco, situato in Italia centrale, è il più grande bacino lacustre naturale dell'Umbria dopo il Lago Trasimeno. Con un'ampiezza di 1,85 km², il lago si trova alle propaggini sud-orientali dell'Umbria, con un ramo che sconfina nel Lazio. Il nome del lago sembra potersi interpretare come "ai piedi del bosco sacro". Insieme ai laghi Lago Lungo, Lago di Ripasottile e Lago di Ventina, rappresenta uno dei resti dell'antico Lacus Velinus, grande bacino di origine alluvionale venutosi a formare a partire dal Quaternario.

Il lago di forma irregolare e la sua posizione

Il lago di Piediluco ha una forma irregolare con un perimetro di circa 13 chilometri, si trova ad un'altitudine di 375 metri e ha una profondità massima di circa 19 metri. Il suo immissario naturale è il rio Fuscello, mentre gli altri due immissari sono canali costruiti dall'uomo, uno che lo collega al Velino (fiume), l'altro, lungo ben 42 chilometri quasi tutti in galleria, che convoglia nel lago una parte delle acque del fiume Nera. L'emissario del lago è il fiume Velino, che è deviato verso Marmore dove si getta nel Nera, formando la cascata delle Marmore. L'afflusso ed il deflusso delle sue acque sono completamente regolati per il fabbisogno energetico delle industrie della vicina Terni.

Esplorando il Lago di Piediluco: natura e storia in Umbria

Storia del Lago di Piediluco

In epoca protostorica e romana, il lago di Piediluco era chiamato “Septem Aquae”, con riferimento ai sette bracci che formano il lago. Dionigi di Alicarnasso riporta una località chiamata “Sette Acque” presso Marruvium, città degli Aborigeni, compresa tra Marruvium e Terni. Nel 54 a.C., Marco Tullio Cicerone venne chiamato a difesa dei Reatini per sedare la disputa sulla sommersione dei campi della città di Terni dalle piene del fiume Nera. Cicerone venne condotto dall'amico Assio in località Septem Aquae, presso l'emissario romano.

Il Lago di Piediluco è anche il luogo di ritrovamento di un importante ripostiglio dell'Età del bronzo finale (XII-XI secolo a.C.). Nel ripostiglio, oggi conservato nel Museo Pigorini di Roma, sono stati rinvenuti coltelli e fibule frammentarie, scalpelli e falcetti frammentari di bronzo, punte di lancia frammentarie, asce ad alette intere o frammentarie in bronzo. Inoltre, vennero alla luce spade, morsi equini, falci, scalpelli, ruote di un carretto ed i frammenti di un tripode di origine cipriota. La presenza di questo ripostiglio lungo la linea di costa del lago ha fatto ipotizzare un abbandono improvviso avvenuto nella prima Età del ferro, dovuto forse ad eventi “drammatici” o bellici, come lascerebbe supporre il mancato recupero di ben tre di questi ripostigli.

Conclusioni

Il lago di Piediluco è una meta incantevole e unica, in cui la storia e la natura si fondono insieme. La posizione del lago e la sua larghezza lo rendono il luogo ideale per attività all'aria aperta, come ad esempio la canoa e i giochi acquatici, ma anche per il relax e la contemplazione della bellezza della natura. Il lago di Piediluco è una meta imperdibile per turisti e appassionati, ma anche per chi ci vive, perché questa è una porzione imperdibile dell'Umbria, una regione che conserva molte meraviglie naturali e culturali che vale la pena visitare e scoprire.

Irene Mariani
Scritto da Irene Mariani
Aggiornato Giovedì 19 Mag 2022