Santa Maria di Licodia
Santa Maria di Licodia: Una città collinare siciliana
Santa Maria di Licodia è un comune italiano situato a 442 metri sul livello del mare, nel versante sud-occidentale dell'Etna, con una popolazione di 7386 abitanti. Il paese ha una posizione geografica vantaggiosa, poiché è situato vicino alla Strada statale 121 Catanese e alla Ferrovia Circumetnea. In questo testo, daremo uno sguardo più da vicino alla storia e alla cultura singolari di Santa Maria di Licodia.
La geografia fisica di Santa Maria di Licodia
Il comune di Santa Maria di Licodia è circondato da campagne lussureggianti, dove viene coltivato principalmente agrumi, uliveti e vigneti. La ferrovia Circumetnea e l'ex Strada statale 121 Catanese, che nel centro abitato prende nome di via Vittorio Emanuele, attraversano il paese. Santa Maria di Licodia fa parte dell'area metropolitana di Catania ed è inserita tra i comuni del Parco dell'Etna. Il paese confina con i comuni di Biancavilla , Paternò e Ragalna.
Origini del nome di Santa Maria di Licodia
Il nome "Licodia" potrebbe derivare dal greco antico "Lico" che significa "lupo", in riferimento alla presenza di lupi nella zona. Altri storici sostengono che il nome derivi dal termine bosco, in riferimento alla distesa boschiva che copriva ormai il territorio su cui un tempo sorgeva la città romana. Altre opinioni invece asseriscono che "Licodia" significa bella vista, in quanto dalla timpa cittadina si gode un'ottima veduta sui monti Erei e sulla Piana di Catania.
La storia di Santa Maria di Licodia
Le origini di Santa Maria di Licodia
La storia di Santa Maria di Licodia ha origini remote. Secondo quanto affermano numerosi storici, il comune odierno deriva dell'antica città di Inessa, la cui genesi risalirebbe all'epoca della dominazione Sicani della Sicilia, ovvero al secolo XII o XI a.C. Ciò trova riscontro in un testo dell'autore greco Polieno il Macedone, il quale al capitolo V dei suoi “Stratagemmi” narra di un artificio di Falaride a danno della città di Inessa.
Età antica
Gerone I, tiranno di Siracusa, si impose con la forza per affermare l'autorità delle città doriche sulle calcidiche. Marciando quindi su Catania, la conquistò, popolandola di coloni greci e siracusani e mutò il suo nome in Etna, dal vicino vulcano nell'anno 476 a.C. All'epoca del suo breve governo, la città ospitava molte famiglie doriche. Dopo la sua morte, il fratello Trastibulo subentrò, ma a causa del suo mal governo, dovette fuggire. In seguito, i catanesi cacciarono i loro concittadini e approfittando della disfatta di Trastibulo e con l'ausilio del principe siculo Ducezio, marciarono verso la città. Gli catanesi, cacciati dalla città, ottennero di potersi ritirare nella Vicaria, a loro volta occupata dai soldati di Siracusa, e poi nella città di Inessa, che mutarono il nome in Etna in memoria dell'antica patria perduta. Gli storici però non dimenticarono l'antico nome, e chiamarono la città promiscuamente sia Etna che Inessa.
L'occupazione dei romani
Durante il periodo di dominazione romana della Sicilia, esattamente ai tempi di Cicerone (73-70 a.C.), la città di Etna era famosa per la coltivazione del grano e faceva parte delle città dette "Decumane". Come tutti i centri siciliani, toccò anche ad essa la sorte di subire le angherie del Console Romano Caio Verre. Narra Cicerone, nel libro III delle Verrine, un fatto avvenuto nel foro di Etna. Verre in tale periodo, faceva preparare agli abili tessitori della città, delle stoffe pregiate in porpora.
Conclusione
In questo testo, abbiamo esplorato la geografia e la storia di Santa Maria di Licodia, una città collinare situata sul versante sud-occidentale dell'Etna. Dal momento che il paese ha una posizione geografica strategica e una storia antica, vale la pena visitarlo.