San Zeno di Montagna
San Zeno: il Vescovo Moro di Verona che ha conquistato il popolo
San Zeno, noto anche come il "Vescovo Moro", è stato uno dei primi vescovi di Verona dal 362 al 371. Nonostante la maggior parte della sua vita sia avvolta nella leggenda, si dice che fosse originario della Mauretania. San Zeno viveva in austerità e semplicità, tanto da pescare egli stesso il pesce per il proprio pasto dall'Adige, e per questo è diventato il patrono dei pescatori d'acqua dolce.
Era una persona colta ed erudita, che si era formato alla scuola di retorica africana. Si dice che abbia scritto numerosi sermoni, 16 lunghi e 77 brevi, dove confutava l'arianesimo e si confrontava con il paganesimo ancora diffuso. Il suo sermone più famoso, il quindicesimo, traccia un parallelo tra la figura di Giobbe e quella di Cristo.
I miracoli di San Zeno
Leggende devozionali raccontano molti miracoli di San Zeno, e alcuni sono davvero straordinari. Uno di essi riguarda una partita a palla che san Zeno avrebbe giocato con il Diavolo sulla punta di una montagna. La scommessa era che, in caso di vittoria, il Diavolo avrebbe dovuto portare un battesimale in porfido dall'entrata della chiesa fino a Roma. San Zeno vinse la partita, e il Diavolo fu costretto a portare il battesimale.
Un altro miracolo narra di come san Zeno avrebbe guarito la figlia indemoniata del magistrato Gallieno di Rezia e avrebbe ricevuto in dono una preziosa corona. Ma la leggenda più straordinaria è quella raccontata da papa Gregorio I, dove si parla di un improvviso straripamento delle acque dell'Adige che sommerse tutta la città di Verona fino ai tetti delle chiese. Le acque arrivarono alla cattedrale dove il re aveva appena sposato la principessa Teodolinda, ma si sarebbero arrestate improvvisamente, in sospensione, sulla porta, tanto da potersi bere ma senza invadere l'interno. Questo miracolo determinò la salvezza dei veronesi, che poterono resistere finché l'inondazione non calò.
Il culto di San Zeno
La festa di San Zeno è fissata nel martirologio al 12 aprile, ma nella diocesi di Verona lo si celebra il 21 maggio, giorno della traslazione del corpo fatta dai santi san Benigno di Malcesine e san Caro di Malcesine dalla temporanea sepoltura nella Cattedrale alla zona dell'attuale Basilica di San Zeno, avvenuta il 21 maggio 807.
A San Zeno i devoti veronesi hanno dedicato la loro Basilica di San Zeno, considerata un capolavoro dell'arte romanica. Sulle formelle in bronzo del portale, sui bassorilievi in pietra a sinistra e a destra della porta e in alto sul protiro è raffigurata la vita di San Zeno con i suoi miracoli. All'interno della basilica è presente la tomba di San Zeno, che attira ancora oggi molti fedeli.
La sua presenza nella Basilica di San Zeno
La presenza di San Zeno nella basilica è straordinaria. Dietro la grande Pala di San Zeno del Andrea Mantegna, c'è una statua di san Zeno, ma ciò che attira l'attenzione è la strana presenza della barba e l'assenza del pesciolino pendente dal pastorale. Si dice che gli anziani di Verona abbiano sempre visto il pesciolino, ma adesso non è più presente. Forse si è consumato con il passare dei secoli, o forse è un mistero della fede che solo san Zeno può svelare.
In conclusione, San Zeno è un santo che ha conquistato il popolo di Verona e la sua figura è ancora oggi molto presente nella città. Le sue leggende e i suoi miracoli sono ricchi di fascino e di mistero, e la sua basilica è un luogo dove si percepisce la sua presenza.