San Felice Circeo
Il Massacro del Circeo: una tragica tragedia
Ciao amici, oggi parleremo del "massacro del Circeo", un caso di rapimento e omicidio terribile che ha sconvolto l'Italia nel 1975. Due giovani amiche, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, sono state attirate con l'inganno da tre ragazzi di agiate famiglie romane, Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira, in una villa di proprietà di quest'ultimo, ubicata nel comune di San Felice Circeo, con la scusa di una festa.
I tre responsabili del crimine erano legati al neofascismo, e Ghira e Izzo avevano precedenti penali. Ghira, figlio di Aldo Ghira, imprenditore edile e campione olimpico di pallanuoto, si proclamava addirittura ammiratore del capo del Clan dei Marsigliesi, Jacques Berenguer. Invece, Izzo, studente di medicina, aveva violentato due ragazzine l'anno prima, accompagnato da due amici, per la quale era stato condannato a due anni e mezzo di reclusione, ma aveva ottenuto una sospensione condizionale della pena.
Il racconto di Donatella Colasanti
Donatella Colasanti, una delle vittime del massacro, ha raccontato nei suoi ultimi giorni di vita alla sua amica e giornalista Bianca Berlinguer la dinamica della tragica vicenda. Tutto iniziò con un incontro al cinema con un ragazzo di nome Carlo, che scambiò il suo numero di telefono con Donatella. Il giorno dopo, durante un appuntamento con Carlo, i due si unirono ad Angelo e Gianni e si decise di passare il pomeriggio in una villa che Carlo possedeva di proprietà dei suoi genitori a Lavinio. In realtà, Gianni ripiegò nel fatto che il presunto "Carlo" aveva una festa in un'altra villa al Circeo e che la invitava ad andare lì. Così, Donatella e Rosaria si unirono ai tre ragazzi, ignari del tragico destino che li attendeva.
L'orrore del massacro
In quella villa, i tre ragazzi torturarono Donatella e Rosaria per una notte intera. A un certo punto, Gianni estrasse una pistola e si presentò come un affiliato dei Marsigliesi, chiedendo loro di fare l'amore con loro. Davanti al rifiuto delle ragazze, Gianni e Angelo rimasero furibondi e iniziarono a picchiarle. La mattina seguente, Angelo trovò il lavandino rotto e scatenò la sua rabbia, picchiando selvaggiamente le due ragazze. Alla fine, Rosaria morì a causa delle torture subite, mentre Donatella riuscì a sopravvivere e testimoniare contro i suoi aguzzini.
La fine dei responsabili
I tre responsabili del massacro furono arrestati poco dopo e processati con regolare rito di giudizio. Angelo Izzo fu condannato all'ergastolo, mentre Gianni Guido e Andrea Ghira furono condannati a una pena detentiva di 30 anni. I responsabili del massacro sono tutti morti in carcere: Gianni Guido si è suicidato, Angelo Izzo è morto di cancro nel 1999 e Andrea Ghira nel 2002.
La commozione dell'Italia
Il massacro del Circeo ha sconvolto l'Italia dell'epoca, che si mobilitò subito per cercare di porre fine alla violenza contro le donne. Il caso ha contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di una cultura di rispetto verso le donne, che ha portato alla promulgazione delle leggi anti-stalking e anti-violenza sulle donne. Il massacro del Circeo rimane una delle pagine più tristi della storia d'Italia, e non dobbiamo mai dimenticare che la violenza non ha giustificazione. La vita umana, in ogni sua forma, è sacra e va rispettata.
Ricordiamo sempre le vittime del massacro del Circeo e combattiamo insieme contro ogni forma di violenza e sopruso. Non abbassiamo mai la guardia e cerchiamo sempre di sensibilizzare gli altri sulla necessità di costruire un mondo migliore e più giusto. ## Stop alla violenza, ## Rispetto per la vita.