San Bartolomeo in Galdo

San Bartolomeo in Galdo: tra storia e natura

San Bartolomeo in Galdo è un comune della provincia di Benevento, in Campania, situato al confine con la Puglia e il Molise. Con la sua altitudine di 597 metri s.l.m., il paese sorge su una collina ricoperta di vigneti, uliveti e frutteti, che domina la vallata del Fortore. In questo testo, ti parleremo della geografia fisica, del clima, delle origini del nome e della storia di questo affascinante comune campano.

San Bartolomeo in Galdo: storia e natura campane.

Geografia fisica

Territorio

San Bartolomeo in Galdo è uno dei quattro comuni campani che confina con due regioni: la Puglia e il Molise. Il paese è delimitato dai comuni di Tufara, Foiano di Val Fortore, Castelvetere in Val Fortore, Baselice, Roseto Valfortore, San Marco la Catola, Volturara Appula e Alberona. Il fiume Fortore, citato da Plinio il Vecchio nella sua "Naturalis Historia", nasce dal monte Altieri e sfocia nel Lago di Occhito. Il bosco Montauro, situato a nord-est del centro abitato, è un'importante area boschiva che ospita molte specie animali e vegetali.

Clima

Il clima di San Bartolomeo in Galdo è sub-continentale temperato, del versante adriatico, con un'estate calda e secca e un inverno rigido e lungo con nevicate abbondanti e ricorrenti gelate. Dal punto di vista legislativo, il comune ricade nella fascia climatica E.

Origini del nome

Il nome San Bartolomeo in Galdo deriva dal santo patrono del paese, San Bartolomeo Apostolo, il cui culto fu diffuso dal principe longobardo Sicardo da Cremona, che portò le sue reliquie a Benevento nell'838. Il secondo termine, "Galdo", potrebbe derivare dal latino medievale "gualdus o gualdum" (bosco) o dal tedesco "Wald" (foresta), e potrebbe indicare un territorio un tempo boscoso.

Storia

Antichità e alto medioevo

Il territorio di San Bartolomeo in Galdo fu abitato dai Sanniti e probabilmente in seguito dai Liguri Bebiani o Corneliani, che i Romani obbligarono a trasferirsi nel Sannio. Nella località di Castelmagno, esisteva un luogo fortificato già menzionato a partire dall'VIII secolo. Il territorio passò dai Longobardi ai Normanni agli Hohenstaufen, e la gastaldati longobardi si mutarono in contadi.

Dal medioevo all'età moderna

Nel Medioevo, San Bartolomeo in Galdo era un importante centro commerciale e agricolo, e fece parte del territorio diocesano di Benevento. Nel 1467, il paese ottenne l'autonomia amministrativa e, nel 1630, il titolo di città. Nel Seicento e Settecento, San Bartolomeo in Galdo visse un periodo di grande prosperità, grazie alle sue attività agricole e mercantili.

XIX e XX secolo

Nel XIX secolo, il paese fu un importante centro di produzione della seta, e in seguito conobbe una discreta crescita demografica grazie all'emigrazione. Nel 1860, San Bartolomeo in Galdo entrò a far parte del Regno d'Italia e, nel XX secolo, attraversò diversi momenti difficili, come la Seconda Guerra Mondiale e il terremoto del 1980, che causò danni ingenti al patrimonio storico e artistico del paese.

Oggi, San Bartolomeo in Galdo è un comune che vive soprattutto di agricoltura e turismo. La sua bellissima chiesa barocca dedicata a San Bartolomeo Apòstolo, l'imponente castello medioevale, il Museo Civico e la splendida natura che lo circonda lo rendono una meta ideale per i turisti che amano il fascino antico e la bellezza naturale delle colline campane.

In conclusione, San Bartolomeo in Galdo è un comune ricco di storia, cultura e bellezza naturale. Con i suoi vigneti, uliveti e frutteti, le sue montagne suggestive e i suoi luoghi storici e artistici, rappresenta una meta ideale per chi cerca la bellezza e la tradizione campane.

Antonio Bruno
Scritto da Antonio Bruno
Aggiornato Domenica 6 Nov 2022