Rotondella
Esploriamo Rotondella 'a Rëtúnnë': il comune sul balcone dello Jonio
Situato nella zona sud-occidentale della provincia di Matera in Basilicata, Rotondella è un comune di 2444 abitanti. Il territorio svettante sovrasta l'intero golfo di Taranto, regalando panorami mozzafiato. Scopriamo insieme la storia e le bellezze di questo gioiello della Lucania.
Geografia fisica
Rotondella sorge su un monte a 576 m s.l.m. nel cuore della Basilicata, a pochi chilometri dal confine con la Puglia. Confina a nord con il comune di Tursi, ad est con il comune di Policoro, a sud con il comune di Nova Siri, mentre ad ovest con i territori di Valsinni e Colobraro. Il suo punto di forza è la posizione geografica, che consente di ammirare il tratto costiero del golfo di Taranto.
Inoltre, la stazione meteorologica più vicina è quella di Nova Siri. Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +9,4 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, è di +26,7 °C.
Storia
Il territorio di Rotondella è abitato sin dal Neolitico e sin da allora era sotto l'influenza delle antiche città di Siris (Lucania) ed Heraclea. Rotondella viene citato nel 1261 col nome di ''Rotunda Maris'', termine derivato dalla sua particolare posizione di fronte al mar Jonio. L'attuale agglomerato urbano risale agli inizi del XVI secolo sotto il dominio di Ferrante Sanseverino, che fece costruire il Palazzo Baronale, del quale oggi è rimasta solamente la cosiddetta "Torre del Carcere".
Sul finire del XVI secolo, subì l'invasione ottomana, che fece numerosi prigionieri di guerra. Nel XVII secolo, Rotondella vide un aumento demografico, dovuto all'arrivo di popolazioni limitrofe che sfuggivano alla malaria. Sotto il decennio napoleonico, nel 1806, entrò a far parte del Distretto di Lagonegro, divenendo capoluogo circondario di Rocca Imperiale, Valsinni, Colobraro e Tursi. In questo periodo, Rotondella subì la piaga del brigantaggio, divenendo oggetto di saccheggi.
Nell'unità d'Italia, le aspettative che si ebbero per la quotizzazione delle terre demaniali andarono deluse, cosa che generò un forte malcontento popolare che diede vita al cosiddetto brigantaggio postunitario, del quale anche Rotondella fu vittima. In seguito, i cittadini seguirono la sorte dell'emigrazione. Escluso un breve periodo di aumento demografico tra gli anni cinquanta e sessanta, oggi Rotondella, come gran parte dei centri lucani, soffre ancora di un forte spopolamento.
Simboli
Il gonfalone è un drappo di bianco, mentre lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 8 maggio 1996.
Monumenti e luoghi d'interesse
La città di Rotondella conserva ancora il suo caratteristico borgo antico con i tipici vicoli e caseggiati, lungo i quali si vedono le tracce delle fasi storiche che hanno segnato la storia del paese.
Tra le architetture religiose, la chiesa madre dedicata a Santa Maria delle Grazie è il fulcro della vita religiosa del paese. All'interno, sono custodite le statue lignee dell'Immacolata, della Madonna delle Grazie e di Sant'Antonio. La chiesa di Sant'Antonio da Padova, appartenente al convento francescano degli Monastero degli Zoccolanti, è un'altra architettura religiosa molto importante di Rotondella.
Una visita a Rotondella non sarebbe completa senza una passeggiata alla Fontana del Vecchio Olmo, che secondo la leggenda è stata costruita dove c'era un olmo secolare sotto cui si riunivano i contadini per condividere notizie ed eventi. Si dice che la fontana sia stata eretta per commemorare l'albero appena caduto.
Infine, non si può non menzionare il "balcone sullo Jonio", da cui si gode della vista spettacolare della costa ionica.
In conclusione, Rotondella (a' Rëtúnnë) è un gioiello della Basilicata e la sua posizione privilegiata sul golfo di Taranto la rende un luogo ideale per chi ama la natura e la tranquillità che solo questo territorio può offrire.
