Castel di Guido

Castel di Guido: tra storia, natura e cultura

Castel di Guido è una frazione di Roma Capitale e la zona Z. XLV dell'Agro Romano. Nonostante la cessione di una parte del suo territorio al comune di Fiumicino, rimane comunque la zona più vasta di Roma, situata nell'area ovest della città, a ridosso e al di fuori dell'autostrada A90. Qui si trovano luoghi di grande interesse naturalistico e storico, come l'Oasi di Castel di Guido e la Tenuta di Malagrotta. In questo articolo scopriremo la sua geografia fisica, la sua storia e i suoi monumenti e luoghi d'interesse.

Geografia fisica

Il territorio di Castel di Guido confina con diverse zone e comuni: a nord-est con la zona Casalotti, a est con il suburbio Gianicolense e la zona La Pisana, a sud con la zona Ponte Galeria, e a ovest con il comune di Fiumicino e le zone Maccarese Sud e Nord, e Torrimpietra. All'interno di questa vasta area, si trovano l'Oasi di Castel di Guido, estesa per 250 ettari, e la Tenuta di Malagrotta, che ospita la più grande discarica di Roma.

Castel di Guido: storia, natura e cultura nella zona ovest di Roma

Storia

Castel di Guido ha una storia millenaria, che affonda le sue radici nell'Antichità. Nel II secolo a.C. era già popolata, come dimostrano i ritrovamenti nella necropoli vicino a Massimina. Nel periodo degli Antonini, era una delle ville dell'imperatore Antonino Pio. Nel 846, Guido I di Spoleto sconfisse i saraceni a Lorium, dando il nome alla zona di "Terra di Guido il Saraceno". Nel 1073, il castello fu donato al cenobio di San Gregorio al Celio. Durante la Seconda Guerra Mondiale, in una tenuta agricola di Castel di Guido venne allestito un campo di lavoro e concentramento per civili italiani e prigionieri di guerra jugoslavi. Questo campo fu sovvenzionato e diretto da Eugenio Parrini, che contribuì anche alla costruzione di altri campi di concentramento in Italia. Nel dopoguerra, nell'edificio principale della tenuta agricola di Castel di Guido, oggi di proprietà della Regione Lazio, è stata apposta una targa in marmo che ricorda il centro di lavoro fascista.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture civili

Tra i monumenti e luoghi di interesse di Castel di Guido, vi è il Casale della Bottaccia, una stazione di posta del XIV secolo di proprietà della chiesa di Santa Maria in Aquiro. Successivamente, passò sotto il controllo del Monastero di San Gregorio al Celio e poi dell'Arcispedale di Santo Spirito in Saxia. Nel XVII secolo, i principi Doria Landi Pamphili vi fecero costruire anche una cappella dedicata ad Antonio abate. Altri luoghi d'interesse sono la chiesa di San Giuseppe Cafasso, la chiesa di Santa Maria Goretti, la chiesa del Divino Amore e la chiesa di Santa Maria Assunta a Castel di Guido.

Luoghi naturalistici

Inoltre, la zona ospita l'Oasi di Castel di Guido, una riserva naturale regionale estesa per 250 ettari, che offre ai visitatori la possibilità di ammirare la flora e la fauna del territorio. Qui si possono osservare numerose specie di uccelli, tra cui la garzetta e il moriglione, e piante rare come la palma nana. Il percorso della riserva si snoda tra prati, boschetti e laghetti artificiali, offrendo uno spettacolo unico e suggestivo.

Arte e cultura

Castel di Guido ospita anche la Biblioteca Comunale degli Affari Sociali "Maria Doria Panphilj", che propone una vasta scelta di libri e volumi sui temi dell'assistenza sociale, dell'attualità e della storia. Inoltre, nel mese di luglio, si svolge la Sagra di Sant'Antonio da Padova, durante la quale la comunità locale celebra il Santo protettore della zona con eventi culturali e gastronomici.

Conclusioni

Castel di Guido è un luogo ricco di storia, natura e cultura, che offre ai visitatori la possibilità di scoprire la bellezza del territorio romano al di fuori dei soliti itinerari turistici. Qui si possono ammirare luoghi di grande interesse storico, come la Tenuta di Malagrotta e il Casale della Bottaccia, ma anche godere della flora e della fauna della Riserva Naturale dell'Oasi di Castel di Guido. Inoltre, la presenza della Biblioteca Comunale e della Sagra di Sant'Antonio da Padova dimostra la vitalità della comunità locale e la sua attenzione per l'arte e la cultura.

Martina Moretti
Scritto da Martina Moretti
Aggiornato Domenica 13 Mar 2022