Riace
Il ritrovamento dei Bronzi di Riace
Il 16 agosto del 1972, un giovane sub romano di nome Stefano Mariottini, immergendosi nelle acque di Riace, scoprì due statue di bronzo in eccezionale stato di conservazione. Le due statue furono nominate il "Bronzo A" e "Bronzo B", e furono considerate tra i capolavori dell'arte greca.
Mariottini utilizzò un pallone gonfiato con l'aria delle bombole subacquee per sollevare e recuperare i due capolavori. Il 21 agosto fu recuperata la statua B, mentre il giorno dopo toccò alla statua A (che ricadde al fondo una volta prima d'essere portata al sicuro sulla spiaggia).
La conservazione dei Bronzi di Riace
Le statue furono poi portate al Museo nazionale della Magna Grecia della città di Reggio Calabria per la conservazione. Dopo i lavori di restauro, i Bronzi furono riportati all'interno del Museo nel dicembre del 2013, dopo essere stati trasferiti per tre anni presso Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale della Calabria, a causa dei lavori di ristrutturazione del museo principale.
La provenienza dei Bronzi di Riace
Non esistono ancora elementi che permettano di attribuire con certezza le opere ad uno specifico scultore. Le ipotesi sulla provenienza e sugli autori delle statue sono diverse. Tuttavia, le due statue rinvenute a Riace sono considerate tra le testimonianze dirette dei grandi maestri scultori dell'arte antica greca.
Il simbolo di Riace e di Reggio Calabria
I Bronzi di Riace sono diventati uno dei simboli di Riace e della città di Reggio Calabria. Le due statue di bronzo attirano turisti e appassionati di arte da tutto il mondo.
In sintesi, i Bronzi di Riace sono stati recuperati nelle acque di Riace nel 1972 da Stefano Mariottini, un subacqueo romano. Sono due statue di bronzo molto significative dell'arte greca e mostrano la maestria degli scultori dell'antichità. Le statue si trovano oggi al Museo nazionale della Magna Grecia della città di Reggio Calabria dove attraggono numerosi visitatori da tutto il mondo.