Raveo

Raveo: un borgo autentico del Friuli-Venezia Giulia

Se siete alla ricerca di un luogo autentico dove apprezzare la bellezza della natura e della storia, Raveo è sicuramente un'ottima scelta. Questo piccolo comune del Friuli-Venezia Giulia, con i suoi 442 abitanti, è stato insignito del titolo di "borgo autentico d'Italia". Ecco tutto quello che dovete sapere sulla sua storia, la sua geografia e le sue origini.

Geografia fisica

Raveo si trova alle pendici del Monte Sorantri, a 896 metri di altitudine, nella regione alpina della Carnia. L'abitato si sviluppa in una splendida conca verdeggiante, attraversata dal torrente omonimo. L'unica frazione del comune è il pittoresco borgo di Esemon di Sopra, situato a quota 386. La bellezza della natura circostante e la preservazione delle tradizioni locali sono due dei motivi per cui Raveo è stato scelto come borgo autentico.

Raveo: alla scoperta di un borgo autentico friulano

Origini del nome

La parola "Raveo" sembra derivare dalla parola prelatina "rava", che significa smottamento o frana. Tuttavia, ci sono anche altre teorie sull'origine del nome. Alcuni pensano che sia correlato al termine latino "rapum", che significa rapa. In ogni caso, non è ancora chiaro quale sia esattamente il motivo del collegamento tra il nome del paese e questi termini.

Storia

La storia di Raveo risale all'Italia preromana. Recenti scavi archeologici sul Monte Sorantri hanno rinvenuto i resti di un villaggio celtico. In epoca romana, Raveo faceva parte della "Regio X Venetia et Histria" e vi si trovava un abitato d'altura difeso da un muraglione. Nel 1234, il paese risultava già assoggettato alla Pieve di Enemonzo.

Nel XIV e XV secolo, il Friuli fu colpito dalla peste, e Raveo fu tra i paesi più colpiti. Sopravvissero solo sette persone, che diventarono i padroni dei sette stavoli locali con area prativa attigua. Nel 1420, con la caduta del Patriarcato di Aquileia, Raveo passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia. Nel 1797, col Trattato di Campoformido, l'intero Friuli-Veneto venne ceduto all'Impero Asburgico.

Tornato all'Italia nel 1866, Raveo subì gli effetti della Prima e della Seconda guerra mondiale. Nel 1917, fu travolto dalla rotta di Caporetto, e molti abitanti furono costretti a fuggire. Durante l'occupazione cosacca della Seconda guerra mondiale, Raveo fu sede di un importante presidio, che fu sconfitto dai partigiani nel novembre del 1944. Nel 1976, il paese subì i danni del terremoto del Friuli, ma è riuscito a ricostruirsi negli anni successivi.

Oggi, Raveo è un luogo tranquillo, con un'atmosfera autentica e ospitale. Il paesaggio circostante offre molte possibilità per escursioni e attività all'aria aperta, mentre il patrimonio storico e culturale del paese è testimone della sua antica storia e della tradizione.

Se avete l'opportunità di visitare Raveo, non perdete l'occasione di scoprire questo borgo autentico del Friuli-Venezia Giulia.

Andrea Giordano
Scritto da Andrea Giordano
Aggiornato Mercoledì 4 Gen 2023