Rapolla
La storia della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa
La diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa nasce dalla fusione di tre sedi episcopali: Venosa, Rapolla e Melfi. La diocesi di Venosa ha origini antiche e si lega alla figura del santo vescovo Felice di Diocesi di Tibiuca, che secondo alcune versioni della sua ''Passio'' avrebbe subito il martirio a Venosa nel 303. Stefano è il primo vescovo storicamente documentato.
Rapolla
La diocesi di Rapolla risale alla fine del X secolo, quando il territorio della Lucania fu sottratto alla diocesi di Benevento e elevato a diocesi indipendente sotto il titolo di "Diocesi di Rapolla e Venosa". Il primo vescovo documentato è Stefano, menzionato in una bolla di papa Giovanni XV del 994.
Melfi
La diocesi di Melfi ebbe origine nel VI secolo. Nel 1059 fu sede del concilio di Melfi, presieduto dal papa Niccolò II, e che segnò l'inizio del lungo conflitto tra papato e impero. Nel 1137 il vescovo Ugo muove la sede vescovile a Venosa. Da qui inizia la lunga storia della diocesi di Venosa e Rapolla, mentre la sede di Melfi subisce una serie di vicende che la porteranno alla soppressione.
I vescovi
La diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa è attualmente retta dal vescovo Ciro Fanelli.
La situazione attuale
La diocesi comprende diverse città tra cui Melfi, Rapolla e Venosa e altri 13 comuni della provincia di Potenza. Al suo interno si trovano ben cinque santuari, oltre a numerose parrocchie. Inoltre, vi sono molti istituti religiosi maschili e femminili che operano all'interno della diocesi. La sua storia è antica e vanta molti momenti di grande importanza per la chiesa cattolica. La presenza dei concili e dei numerosi edifici religiosi sono la testimonianza di una fede radicata in questi territori fin dall'antichità.