Platì
Platì: una piccola città italiana
Platì è un bellissimo comune italiano, situato a nord-est di Reggio Calabria, nella regione della Calabria, con una popolazione di 3.704 abitanti. Il paese sorge su una collina a un'altitudine media di 300 metri sul livello del mare e si affaccia sulla splendida Vallata dell'Aspromonte, inclusa nel Parco Nazionale dell'Aspromonte. La città è una destinazione ideale per chi cerca relax e natura, con splendide escursioni che permettono di ammirare la bellezza del paesaggio circostante. In questo testo, scopriamo la storia e le origini di Platì.
Geografia fisica
Platì è una città montana immersa nella rigogliosa vegetazione dell'Aspromonte. Il fiume Fiumara di Platì scorre sotto la città, formando una vallata molto suggestiva. La città è circondata da colline e montagne e offre una vista spettacolare sui monti circostanti, rendendola un luogo ideale per chi ama la natura, la tranquillità e la bellezza del paesaggio.
Origini del nome
Platì, chiamata Prati fino alla metà del XVI secolo, prende il suo nome dal greco kalabro "plàtai", che significa "piante di pioppo".
Storia
Origini
Platì ha radici antiche. Infatti, un documento dell'Archivio di Stato di Locri attesta l'esistenza del paese già alla metà del XVI secolo. La città fu fondata sotto la signoria della famiglia Spinelli, nobili napoletani e principi di Cariati, che la governò fino alla fine del feudalesimo, tra il 1806 e il 1808. La città si caratterizzò per la sua posizione geografica montana, immersa in una maestosa valle al centro dell'Aspromonte orientale.
Ottocento
Nel 1809, i francesi istituirono Platì come comune autonomo, includendo anche il territorio di Cirella, che fino al 1895 era un paese frazione di Benestare. Fino al 1860, Platì fece parte del Distretto di Gerace. Nel settembre del 1861, nella zona di Platì, si verificò uno scontro violento tra la banda di briganti guidata da Ferdinando Mittiga con i legittimisti del generale catalano José Borjes e i piemontesi. La vittoria andò ai piemontesi che uccisero il temibile brigante nei pressi di Natile, dopo un lungo inseguimento.
Novecento
Platì è stata colpita da numerosi catastrofi naturali nel corso del XX secolo. Nel 1908, la città fu devastata dal grande terremoto che colpì la Calabria e la Sicilia. Il 18 ottobre 1951, Platì subì una violenta alluvione che causò la morte di 18 abitanti e la distruzione di gran parte del paese. In seguito all'alluvione, il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi promise supporto al dissesto idro-geologico. L'alluvione portò all'aumento dell'emigrazione di migliaia di platiesi verso altri Paesi in cerca di una vita migliore.
Negli anni '70 e '80, molte famiglie nobili e borghesi del paese si videro costrette ad abbandonare il centro cittadino, lasciandolo nelle mani delle famiglie di 'ndrangheta.
Conclusioni
Platì è un comune italiano che offre una serie di attrazioni naturali uniche, tra cui una magnifica vallata, una vista panoramica dall'Aspromonte e una lunga storia che va dal XVI secolo ai giorni nostri. La città ha subito numerose catastrofi naturali nel corso dei secoli e ha affrontato una serie di sfide sociali ed economiche che hanno influenzato la sua crescita. Tuttavia, grazie alla sua bellezza naturale e alla sua storia unica, Platì rimane una città affascinante e degna di essere visitata.