Celledizzo
Ciao da Celledizzo: la storia di un paese dal toponimo romano
Ciao amici, oggi vi racconterò la storia di Celledizzo, una frazione di Peio, in Trentino, che conta circa 350 abitanti. Il toponimo sembra avere origini romane e deriva dal latino "cella". Durante il medioevo, il termine indicava sia una "minima unità territoriale" che un "deposito di prodotti dei campi". A partire dall'XI secolo, si trasformò anche in "chiesetta o cappella". Celledizzo è documentata fin dal 1220 ma per lungo tempo si unì al vicino paese di Cogolo e si autogovernò con propri statuti regolamentari fino all'Ottocento. Durante il regno italico di Napoleone, fu sede municipale, mentre nel periodo dell'impero austro-ungarico, tornò a essere un comune autonomo. Nel 1928, in seguito alla soppressione di tutti gli altri comuni della Val di Pejo, il suo territorio venne aggregato al nuovo comune di Pejo.
Cosa vedere a Celledizzo: monumenti e chiese
Ciao amici, ora vi parlerò dei monumenti e dei luoghi d'interesse di Celledizzo. In primo luogo, vi consiglio la bellissima chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, parrocchiale rintracciabile a partire dal 1323 e si ritiene sia la "chiesa matrice di tutte le cappelle" della valletta. Ha un assetto rinascimentale, in parte modificato dall'allungamento della navata verso l'ingresso (1621). La navata unica è formata da una volta costolonata tipica dell'architettura gotica solandra. La zona presbiteriale conserva resti di affreschi del primo Cinquecento. Interessanti le ancone lignee intagliate. Le tele della Via Crucis sono state attribuite al pittore rivano Giuseppe Craffonara (1790-1837). Inoltre, potete visitare la cappella di San Rocco, situata dietro la chiesa parrocchiale. La cappella è dedicata a San Rocco, ma è conosciuta anche con il nome di Sant'Antonio abate. La costruzione del nuovo campanile della parrocchiale (1893) portò alla distruzione dell'aula della cappella. Nella rimasta zona absidale si conserva un importante ciclo d'affresco, riconducibile ai fratelli Giovanni e Battista Baschenis (1473). Sono raffigurati i simboli degli Evangelisti, una Crocifissione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, teorie di santi.
Musei a Celledizzo: l'etnografia del legno e la vita dei contadini
Ciao amici, se vi appassiona l'etnografia, non potete perdervi il Museo Etnografico del Legno, situato nella zona periferica del paese. Il museo è stato realizzato tramite la risistemazione di una segheria risalente ai primi dell'Ottocento. Invece, se siete curiosi di scoprire la vita dei contadini di un tempo, dovete visitare il Museo del Contadino, situato appena sotto la malga Borche (1808 m), in località "grasi dele Borche". Il museo è stato creato dalla ristrutturazione di un antico maso di alta montagna.
Conclusioni
Ciao amici, spero che la mia guida vi sia stata utile per scoprire le meraviglie di Celledizzo. Se avete la possibilità di visitare questa splendida frazione di Pejo, non esitate a farlo. Scoprirete tesori nascosti e verrete rapiti dalla storia e dalla bellezza del paesaggio.