Pedara

Pedara: un comune ai piedi dell'Etna in cui si mescolano storia e mitologia

Ciao a tutti! Oggi vi parlerò del Comune di Pedara, situato nella città metropolitana di Catania in Sicilia. Questa piccola città, con i suoi 14.851 abitanti, si trova alle falde dell'ormai famosissimo vulcano Etna ed è circondata da altri comuni come Trecastagni, Nicolosi, San Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo e Zafferana Etnea.

Geografia fisica

Come vi ho appena detto, Pedara si trova ai piedi dell'Etna. La città si estende su una superficie di 17,57 km² ed è composta da varie contrade, tra cui la più importante è San Giovanni, dove si trova la Basilica Pontificia di Santa Caterina.

Pedara: storia e mitologia ai piedi dell'Etna.

Origini del nome

Il nome Pedara potrebbe derivare da molte fonti diverse. Alcuni studiosi pensano che possa derivare dalla città greca di ''Epidauros'', da cui secoli fa partì una colonia per la Sicilia. Altri, invece, credono che possa derivare dal latino ''Apud Aram'' o ''Ad pedes arae'', ossia "ai piedi dell'ara", con riferimenti a fatti mitologici relativi ai resti di una costruzione (un altare) esistente sull'Etna e consacrata a Giove Etneo, che per anni fu simbolo del Comune. Interessante vero?

Storia

La storia di Pedara comincia dopo la Conquista Normanna dell'Italia meridionale, quando la gente cominciò a sistemarsi nella città. Nel 1388 il vescovo della Arcidiocesi di Catania autorizzò gli abitanti a costruire la prima Santuario di Maria Santissima Annunziata, dedicata alla Vergine Maria. L'evento costituì la nascita di una delle prime comunità cristiane della zona.

Durante il XIV secolo, però, a seguito di 2 catastrofiche eruzioni, la città era stata sommersa dai campi coltivati, e la gente cominciò a trasferirsi gradualmente più a valle, dando vita alla nuova Pedara.

Nel 1641, il Casale (architettura), che era amministrato dal Senato di Catania, fu venduto alla famiglia messinese Di Giovanni (famiglia). Per circa 50 anni il paese visse il periodo più florido della propria storia: divenne Feudalesimo## Baronia, in poco tempo si definì un rilevante centro di attività economica e sociale e, di conseguenza, il più ricco ed organizzato dell'Etna, secondo solo a Catania.

Ciononostante, la città dovette affrontare tremendi disastri; dopo i terribili danni della terrificante Eruzione dell'Etna del 1669, qualche anno dopo la popolazione fu colpita duramente dal Terremoto del Val di Noto del 1693, che distrusse molti centri abitati della Sicilia orientale. Ed ecco, allora, comparire un grande personaggio, da tempo l'uomo di fiducia dei Di Giovanni: don Diego Pappalardo, sacerdote pedarese e cappellano conventuale dell'Sovrano Militare Ordine di Malta. Ricostruì in meno di vent'anni e per ben due volte la Basilica di Santa Caterina ed incoraggiò gli abitanti a una rapida riedificazione del paese.

Carestia e miseria segnarono l'ultima parte del XVIII secolo che vide l'affermarsi della borghesia terriera. L'abolizione della giurisdizione feudale siciliana del 1812 e la successiva riforma amministrativa borbonica furono motivo di grande cambiamento per Pedara.

Cosa vedere a Pedara

Oggi, Pedara è una città rinomata per la sua posizione alle falde dell'Etna e per la sua preziosa Basilica Pontificia di Santa Caterina. La basilica è un capolavoro barocco del XVIII secolo e ospita anche il Museo Diocesano, con una collezione di oggetti liturgici preziosi. Da non perdere anche il centro storico di Pedara, con le sue strade strette e acciottolate e le sue antiche chiese.

Vi consiglio anche di fare un giro ai piedi dell'Etna, oppure di organizzare un'escursione sul vulcano. Infine, non perdete l'occasione di gustare la gastronomia locale, in particolare la pasta alla Norma.

Conclusioni

Pedara è una città affascinante e ricca di storia e mitologia. La sua posizione ai piedi dell'Etna e la sua preziosa Basilica Pontificia di Santa Caterina la rendono una meta ideale per gli amanti della natura e della cultura. Se avete l'occasione, vi raccomando di fare un giro a Pedara. Sono certa che vi innamorerete di questa splendida città siciliana.

Sofia Greco
Scritto da Sofia Greco
Aggiornato Lunedì 21 Nov 2022