Polvica
Storia
Polvica di Nola è una frazione del comune di Nola che confina con la frazione omonima di San Felice a Cancello (CE) e una parte del comune di Acerra, denominata Pezzalunga. L'area si trova a un'altitudine di 31 m ed è conosciuta per la sua vocazione agricola e il recente sviluppo del terziario.
La frazione ha visto un grande sviluppo negli ultimi anni, poiché le amministrazioni dei comuni hanno investito nella sua riqualificazione, fornendola di numerosi servizi. Il patrono di Polvica di Nola è Vincenzo Ferreri, ed è una delle principali figure a cui la comunità locale è fortemente legata.
Il centro ingrosso sviluppo e altre attività
Una delle principali realtà del centro terziario a Polvica è il Centro Ingrosso Sviluppo, che rappresenta la più grande città dell'ingrosso d'Italia. A questo si aggiungono l'Interporto Campano, che dispone di una dogana merci, l'Alenia Aeronautica, dove si assemblano alcune parti dell'A380, il centro commerciale "Vulcano buono", progettato da Renzo Piano e uno dei più grandi d'Europa, l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori, dove i prodotti sono tuttora testati.
Origine del nome Polvica
Il nome di Polvica deriva dalla parola spagnola "Polvera", che significa "contenitore di polvere fine", nel nostro caso "sacco di polvere". In passato, l'area era nota per le sue cave di calcare, che venivano trasportate in sacchi di polvere fino alle fornaci della zona. Queste fornaci, composte da blocchi di pietra provenienti dalle montagne vicine, venivano utilizzate per produrre calce, che veniva poi utilizzata per la costruzione di edifici e infrastrutture in tutto il territorio circostante.
La calcara e la produzione di calce
La calcara di Polvica è una testimonianza della vita e dell'economia di un tempo ormai dimenticati nella nostra era industrializzata. Le rocce calcaree trovate sulle montagne circostanti erano utilizzate per produrre la calce. Si faceva un fuoco all'interno della fornace per produrre ossido di carbonio e ossido di calcio, chiamato "calce viva". In seguito, la calce veniva trasformata in calce spenta per creare la malta necessaria alla costruzione di edifici.
La calcara aveva una forma circolare e veniva costruita sulla concavità dei fianchi della montagna. I blocchi di pietra venivano disposti in modo circolare e al centro veniva posta la fornace. L'interno della fornace veniva rivestito di calce magnesiaca e coperto da una cupola. Questo luogo è ancora oggi denominato "La Carcara" ed è possibile vedere i suoi resti.
La produzione di calce aveva anche un effetto positivo sull'ambiente circostante, poiché per alimentare il fuoco della calcara si utilizzava il sottobosco e il legname secco, che serviva anche a mantenere il bosco libero da incendi.
Conclusioni
Polvica di Nola è una frazione ricca di storia e tradizione, particolarmente legata alla produzione di calce e alla sua utilizzazione nella costruzione di edifici. Negli ultimi anni, la frazione ha visto una crescente attività economica e la riqualificazione è stata portata avanti dalle autorità locali. La calcara e i suoi resti sono un'interessante testimonianza di un passato ormai dimenticato e vale la pena di visitarli per conoscere da vicino la storia di questa area della Campania.