Montegioco
Montegioco: un comune storico sulle colline piemontesi
Montegioco, conosciuto anche come Monzeugh in piemontese, è un piccolo comune della provincia di Alessandria, situato sulle colline sulla sinistra del torrente Grue. La sua storia risale al 1152, quando fu menzionato per la prima volta come una località del distretto di Tortona. Il Comune, con i suoi 274 abitanti attuali, ha una storia molto interessante e antica.
Storia
Nel 1305, il Castello di Montegioco era sotto il controllo di Pietro Opizzone. Tuttavia, nel 1406 subì gravi danni da parte dei Guelfi e Ghibellini in lotta contro il partito ghibellino dei Visconti, appoggiato dagli Opizzone. Il Comune subì ulteriori danni durante le guerre napoleoniche, ma oggi rimangono poche tracce delle sue antiche strutture.
Nel censimento del 1541, Montegioco aveva solo 22 abitanti, molti dei quali erano i massari del nobile Antonio Francesco Opizzone. Nel 1576, gli abitanti della parrocchia erano già saliti a 200. La piccola comunità, dietro versamento di una cospicua somma alla Camera Ducale, evitò di essere infeudata nel 1647 a Nicolò Busseti, ma in seguito rinunciò all'autonomia e fu infeudata ai fratelli Biagio Gaetano e Carlo Alessandro, elevandola a marchesato dal 22 settembre 1689.
I Bussetti ricevettero l'investitura imperiale anche per i villaggi di Segagliate, Palazzo Bussetti, e Pragasso. Nel 1798, Montegioco divenne una municipalità repubblicana. Nel 1818, il comune di Montegioco fu inserito nel mandamento di Volpedo, come stabilito dal regio decreto del 1818.
Oggi, Montegioco è una comunità di appena 274 persone, con una storia antica e variegata.
Palazzo Busseti
In località Palazzo fu costruita già nella prima metà del XVII secolo una residenza nobiliare dai Busseti di Tortona, dotata di estesi caseggiati rustici e di un mulino. Attualmente, il Palazzo si presenta ristrutturato nel XX secolo con le fattezze di un castello sormontato da una torre merlata e con gli spigoli della costruzione ornati da bertesche, recentemente restaurato. Solo un piccolo campanile a vela testimonia le origini seicentesche dell’edificio. Bene allodiale dei Busseti, passò in proprietà ad Emilio Signoris-Busseti (nominato nel 1810 dall’imperatore Napoleone Bonaparte barone di Montegioco), mentre dopo il 1817, anno della sua morte, rimase alla vedova Sofia Valesa e alla figlia Eugenia Signoris sposata Guasco di Bisio, che nel 1881 ne fece vendita alla contessa Luigia Veglio di Castelletto. Dal 1899 al 1933 fu proprietà della contessa “Pepita” Franzini Ribaldi, figlia della contessa Veglio, e in seguito degli eredi Di Bernardo di Palermo proprietari fino agli anni ’60 del secolo scorso.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Montegioco sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 18 luglio 1958.
Società
Montegioco è una comunità molto piccola, con solo 274 residenti. Tuttavia, la sua storia antica e la posizione sulle colline piemontesi la rendono un luogo molto suggestivo da visitare.
Evoluzione demografica
Tra il 1861 e il 2011 la popolazione del comune è diminuita, passando dai 708 abitanti dell'Unità d'Italia ai 274 abitanti attuali.
Amministrazione
Di seguito, è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune. Il comune faceva parte della Comunità montana Valli Curone Grue e Ossona.
Note
Altri progetti
Per maggiori informazioni sul comune di Montegioco e la sua storia, si consiglia di visitare il sito ufficiale del comune e di consultare fonti aggiuntive.
In sintesi, Montegioco è un comune panoramico situato sulle colline piemontesi, con una storia interessante e antica. La sua posizione sui pendii dei colli, unita alla storia della comunità e del Palazzo Busseti, lo rendono un luogo ideale per una visita turistica.