Merone
La carriera della farfalla del calcio italiano degli anni '60
Giocatore talentuoso del calcio italiano degli anni '60, Luigi Meroni, noto anche come "la farfalla", è stato uno dei migliori giocatori italiani della sua generazione. Purtroppo la sua vita fu troncata in modo drammatico all'età di soli 24 anni mentre attraversava corso Re Umberto, a Torino. Tuttavia, la sua carriera calcistica è stata incredibilmente luminosa. Questo articolo esplorerà la vita e la carriera calcistica di Luigi Meroni, mettendo in luce le sue abilità tecniche e le tappe importanti della sua vita.
Caratteristiche tecniche
Luigi Meroni era un'ala destra che indossava il numero 7. Era un giocatore fantastico in campo, spesso paragonato a George Best, con il quale condivideva non solo la perizia tecnica ma anche la somiglianza fisica. Era un giocatore incredibilmente veloce dotato di un dribbling imprevedibile, con cui spiazzava i difensori avversari, riuscendo spesso ad attraversare tutto il campo con il pallone tra i piedi e arrivare dentro l'area di rigore per creare occasioni da gol.
Carriera
Club
Luigi Meroni iniziò a giocare a calcio in un piccolo cortile, poi passò al campo dell'Oratorio di San Bartolomeo a Como. Cresciuto calcisticamente nelle formazioni giovanili del Como, fece il suo esordio in Serie B con il club. Venne poi ceduto alla Sampdoria, squadra in cui si mise in luce a livello nazionale grazie alle sue prestazioni straordinarie. Nel 1964 il Torino lo acquistò per 300 milioni di lire, all'epoca una cifra record per un giocatore di soli 21 anni. Meroni venne soprannominato "farfalla" per il suo stile di gioco e "beatnik del gol" per la sua passione per l'arte. Anche se il suo stile di vita anticonformista lo faceva spesso finire al centro delle polemiche, la sua abilità calcistica era innegabile. Con il Torino, Meroni formò un'ottima coppia d'attacco con il centravanti Nestor Combin e riuscì a segnare molte reti importanti per la squadra.
Nazionale
Meroni venne convocato in Nazionale di calcio dell'Italia per la prima volta nel 1965 dal commissario tecnico Edmondo Fabbri, in occasione della partita di qualificazione del Campionato Europeo di Calcio contro la. Meroni rispose alla convocazione con una prestazione straordinaria, segnando due gol e dimostrando il suo talento su scala internazionale. Tuttavia, la ferocia della difesa avversaria (in particolare di una partita contro il Galles) dimostrò che il gioco attivo e aggressivo di Meroni, che lo aveva reso così popolare in Italia, era poco adatto al calcio internazionale.
Vita privata
La vita privata di Meroni era molto movimentata, con una personalità che era l'opposto delle regole tradizionali degli anni '60. Meroni viveva "fuori dagli schemi", e spesso veniva licenziato dalle squadre a causa di comportamenti impropri, come il suo stile di vita anticonformista, la sua barba e capelli lunghi, e la sua convivenza con una ragazza sposata. Tuttavia, la sua personalità non convenzionale e il suo aspetto non tradizionale lo rendevano un personaggio affascinante e notevole fuori dal campo.
Tragedia e memoria
Purtroppo, la vita di Meroni si concluse in modo tragico e prematuro. Durante una partita tra il Torino Football Club e la Unione Calcio Sampdoria, Meroni attraversò corso Re Umberto a Torino e venne investito da un'auto. La morte di questo giovane talento calcistico fu un grande shock per il mondo del calcio italiano e una grande perdita per gli appassionati del gioco.
Per onorare la memoria di Luigi Meroni, la città di Como ha intitolato il campo sportivo 'Luigi Meroni' in suo onore e il Comune di Torino ha inaugurato una piazza con il suo nome. Il suo talento calcistico, la personalità affascinante e la vita privata movimentata saranno sempre ricordati dagli appassionati di calcio di tutto il mondo.