Lama di Reno
La storia della Cartiera di Lama di Reno
La Cartiera di Lama di Reno è un'antica fabbrica italiana che si trova a Lama di Reno, una frazione del comune di Marzabotto nella città metropolitana di Bologna. La sua origine si perde nei tempi antichi, ma sappiamo per certo che ha prodotto carta per 260 anni, e forse anche in epoche precedenti. La storia del molino della carta della Lama è collegata alle vicende dei Conti di Panico, che hanno dominato l'Appennino bolognese per gran parte del Medioevo. Il luogo dove sorge la cartiera costituiva il polo industriale del feudo, e nell'area era presente un mulino da farina e probabilmente un opificio.
Ipotesi sull'opificio
Non è chiaro a cosa si riferiva l'opificio citato dal libro di Arturo Palmieri sulla montagna bolognese, ma sembra improbabile che fosse un mulino da carta, considerando le attività bellicose dei Conti di Panico. Potrebbe invece trattarsi di una fucina, con fabbri dediti alla produzione di armi. Non è noto nemmeno il periodo in cui sorse tale opificio, ma è possibile che la sua ubicazione nella località detta Lama di Panico (o Lamma) lo colleghi all'attuale cartiera, che sorge in una zona dove anticamente scorreva il fiume Reno.
Le alluvioni e la creazione della cartiera
L'attuale cartiera sorge in una zona dove anticamente scorreva il fiume Reno, prima che mutasse il suo corso in quello odierno in seguito ad una catastrofica alluvione. Non è chiaro se si tratti dell'alluvione del 1152 o del 1333, ma è certo che tale evento abbia favorito i Conti di Panico nell'ottenere la forza motrice per il mulino e l'opificio. Utilizzarono infatti il letto abbandonato del fiume, nel quale scorreva probabilmente ancora un po' d'acqua. Il toponimo Lama o Lamone deriva da "alamonis", che significa vallone, fossa, acquitrino o pantano. Le prime notizie certe sulla fabbricazione della carta alla Lama di Reno risalgono al 1746, quando Pellegrino Zanasi e i figli richiederono di riattivare il mulino per produrre carta.
La produzione di carta alla Cartiera di Lama di Reno
Dopo la riattivazione del mulino nel 1746, la produzione di carta alla Cartiera di Lama di Reno iniziò a crescere e a diversificarsi. Nel 1829, il figlio di Pietro Zanasi, Jacopo, presentò all'Assunteria di Camera un progetto per una nuova cartiera a Lama di Reno, ma il progetto non venne approvato. Nel 1851, la fabbrica apparteneva alla famiglia Contri di Bologna, ma venne venduta a Carlo Bonfanti, che a sua volta la vendette nel 1861 a un gruppo di industriali milanesi. Nel 1885, la cartiera passò sotto il controllo di Cesare Nigi, che la trasformò in una moderna fabbrica di carta e introdusse importanti innovazioni tecnologiche. Nel 1946 la cartiera divenne statale e fu gestita dall'IRI.
La Cartiera di Lama di Reno oggi
La cartiera ha continuato a operare fino alla fine del XX secolo, quando la produzione venne interrotta a causa dei cambiamenti del mercato e delle tecnologie. Nel 1995, la Provincia di Bologna acquistò l'intero complesso della cartiera con l'obiettivo di riqualificare l'area e valorizzare il patrimonio storico e culturale della fabbrica. Attualmente, la cartiera è stata trasformata in un museo industriale che offre ai visitatori un'esperienza interattiva per scoprire la storia e le tecniche di produzione della carta. La cartiera di Lama di Reno rappresenta un elemento importante del patrimonio culturale e industriale della regione Emilia-Romagna, e un esempio di come il recupero del patrimonio storico possa creare opportunità per lo sviluppo culturale e turistico della comunità locale.