Malo

Malo, un Comune veneto dal passato ricco di storia

Il Comune di Malo, situato nella provincia di Vicenza, è una cittadina che vanta un passato storico molto interessante. Con i suoi 14641 abitanti, questa città veneta è un luogo da scoprire per chi vuole apprezzare la bellezza delle tradizioni locali e delle sue numerose testimonianze storiche. In questo articolo, approfondiremo la geografia fisica di Malo, la sua storia, i toponimi e le epoche antiche che hanno contribuito alla sua crescita nel corso dei secoli.

Geografia fisica

Malo si trova nella parte settentrionale della provincia di Vicenza, al confine con la provincia di Trento. Il territorio del Comune è prevalentemente collinare, con rilievi che superano i 1000 metri di altitudine. L'area intorno a Malo è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione, con boschi di conifere e di latifoglie, campi coltivati e vigneti. Le acque della Leogra e del Rio Craiglione scorrono lungo il territorio di Malo, offrendo pittoreschi paesaggi naturali che fanno parte del patrimonio storico e culturale del Comune.

Malo, una cittadina veneta ricca di storia

Storia

Malo ha una storia molto antica, che risale alla preistoria. Il territorio del Comune è stato abitato fin dall'età del bronzo, come dimostrano i manufatti ritrovati intorno a monte Oresco, sul colle della Sisilla e su monte Palazzo. Durante l'epoca romana, la zona di pianura dell'alto vicentino fu interessata dalla centuriazione, testimoniata dal tracciato di strade e carrarecce che si conformano all'andamento a scacchiera di cardini e decumani.

Toponimi

Malo, che in lingua veneta si scrive Mało, ha avuto diversi appellativi nel corso della sua storia. Durante l'epoca romana, la città era conosciuta come Maladum, mentre durante il Medioevo si eccellava come curtis di Malo. Oggi, Malo è diventata una città moderna e vivace, ma con un passato storico molto ricco e interessante.

Epoca antica

Durante l'epoca antica, il territorio maladense fu abitato dagli euganei fino all'VIII secolo a.C. Successivamente, i veneti invasero la pianura e si insediarono fin sulle pendici collinari. Si sono rinvenute tracce delle culture neolitica e dell'età del ferro intorno a monte Oresco, sul colle della Sisilla, su monte Palazzo, vicino alla frazione di San Tomio, presso Priabona e il Buso della Rana. Tracce che riguardano gli insediamenti situati lungo la cosiddetta ''pista dei veneti'', che collegava tutti gli sbocchi delle valli seguendo la linea pedemontana.

Alto Medioevo

Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, il territorio maladense venne interessato dalle invasioni e dall'insediamento di popoli barbari. In via Porto, nel centro storico, fu rinvenuta una spada longobarda, mentre presso la pieve di Santa Maria furono ritrovati mattoni di fattura longobarda. Nel 910, l'imperatore Berengario del Friuli donò al vescovo di Vicenza Vitale tre ''curtes'' dell'Alto Vicentino, tra le quali la ''curtis'' di Malo. Il vescovo fortificò il territorio facendo costruire tutta una serie di castelli a difesa dei villaggi e delle campagne. Nel 1000, l'imperatore Ottone III esentava i castelli vescovili, tra cui quello di Malo, dalla prestazione della tassa del fodro, mentre nel 1026 l'imperatore Corrado II il Salico fa riferimento a un castello "et castellum in eodem loco de Malado".

Nel 983 i monaci di San Felice possedevano ''in Malado casali novem'', come afferma il privilegio del vescovo vicentino Rodolfo. In questa zona, sorge l'antica chiesa di San Giorgio, venerato dai Longobardi in quanto santo guerriero. Si suppone che questa fosse la chiesa della Fara (Longobardi) che custodiva il passo.

Conclusioni

In sintesi, Malo è un Comune veneto con una storia millenaria, che vanta numerose testimonianze del passato, dalle tracce delle culture neolitica e dell'età del ferro ai castelli vescovili. Malo è una cittadina che conserva ancora oggi le sue tradizioni locali e offre ai visitatori la possibilità di immergersi in un'epoca lontana nel tempo. Se volete scoprire la bellezza di questa città veneta, non esitate a visitare Malo!

Simone Costa
Scritto da Simone Costa
Aggiornato Martedì 9 Ago 2022