Graffignano

Graffignano: un tesoro poco conosciuto del Lazio

Se sei alla ricerca di una meta tranquilla e affascinante, devi considerare una visita a Graffignano. Situato in provincia di Viterbo, nel Lazio, questo comune vanta una popolazione di poco più di 2000 abitanti, ma offre un'esperienza autentica e piacevole.

Geografia fisica

Graffignano si trova su un altopiano che domina la Valle del Tevere a un'altezza che va dai 60 ai 400 metri sul livello del mare. Questo territorio è una vera oasi verde, ricca di boschi incontaminati e di flora e fauna.

Il borgo antico originario si trova sulla sommità di una piccola rupe e comprende il Castello Baglioni e il famoso Di Dentro, che rappresentano lo schema tipico dei centri abitati medievali italiani costruiti intorno a un castello.

Il clima è piuttosto umido, con frequenti epidemie di vento di tramontana durante l'inverno, ma la bellezza del paesaggio compensa ampiamente.

Graffignano, il tesoro segreto del Lazio

Storia

La storia di Graffignano risale alla testimonianza Etrusco-Romana, come in molte altre zone della Tuscia. Il toponimo stesso di Graffignano (Carfinianum) fa supporre che il territorio fosse proprietà di un proprietario romano chiamato Carfinius.

Le prime notizie storiche registrano la sottomissione dei nobili Baglioni di Castello di San Michele in Teverina (San Michele in Teverina odierna) al comune di Viterbo nella seconda metà del XIII secolo. In seguito, il castello di Graffignano divenne possedimento di Viterbo, che dovette affrontare le conflittualità belliche con la città di Orvieto per motivi territoriali.

I secoli XV e XVI furono caratterizzati da continue dispute territoriali all'interno della famiglia, che furono risolte solo con l'intervento di Papa Adriano VI, che confiscò il feudo. Nel 1531, tuttavia, i possedimenti furono restituiti dal papa Clemente VII. Nel 1546 si risolse anche la contesa con la comunità di Civitella d'Agliano a proposito del territorio di confine, ancora oggi chiamato "La Litigata".

All'inizio del XVII secolo, la contessa Domitilla Cesi ereditò il feudo e fece di Graffignano un luogo di devozione a San Filippo Neri, creando la festa della Vergine Addolorata e la Compagnia dei Sette Dolori.

In seguito, i territori passarono alla famiglia Borromeo, che diede alla luce eminenti personalità come il Cardinale Federico Borromeo. Nel 1741, il feudo fu venduto al principe romano Scipione Santacroce, che lo ripopolò.

Nel 1809, la guerra napoleonica portò Graffignano all'interno del Dipartimento di Roma e riorganizzò la città in modo che comprendesse anche il territorio di Sipicciano per formare un unico comune.

Vivere a Graffignano

Graffignano è un posto tranquillo e accogliente. La città è ben attrezzata con scuole e un piccolo ospedale, ma è sempre possibile raggiungere la vicina Viterbo per le necessità quotidiane. La campagna circostante, contrassegnata da boschi e rigogliosi campi verdi, è un luogo ideale per fare lunghe passeggiate, percorrendo sentieri che attraversano i campi coltivati e seguono i corsi d'acqua.

Gli abitanti di Graffignano sono orgogliosi della loro storia e ne mostrano i risultati attraverso i loro confortevoli ristoranti e i pub, dove potrete gustare la cucina tipica dell'area, accompagnata dal delizioso vino locale.

Conclusioni

Graffignano è un tesoro poco conosciuto del Lazio, ma non meno importante per questo. I viaggiatori in cerca di un luogo autentico, dove godere della natura e della tranquillità, non resteranno delusi dalla sua bellezza e dall'ospitalità dei suoi abitanti. Venite a scoprire questo gioiello nascosto del Lazio.

Andrea Fontana
Scritto da Andrea Fontana
Aggiornato Mercoledì 8 Giu 2022