Camaldoli
Il Codice di Camaldoli: Il documento programmatico
Il Codice di Camaldoli è un documento programmatico elaborato in Italia nel luglio 1943 da un gruppo di intellettuali di fede cattolica. Esso tratta tutti i temi della vita sociale: dalla famiglia al lavoro, dall'attività economica al rapporto cittadino-stato. Lo scopo fu quello di fornire alle forze sociali cattoliche una base unitaria che ne guidasse l'azione nell'Italia liberata.
Il Codice di Camaldoli funse da ispirazione e linea guida per l'azione della Democrazia Cristiana che si stava formando in quel periodo e che dopo la seconda guerra mondiale fu, per diverse legislature, il maggiore partito di governo.
I partecipanti
La riunione si tenne a Camaldoli (frazione di Poppi) dal 18 luglio 1943 al 24 luglio 1943. Fu organizzata come una delle “Settimane di teologia per laici” o “Settimane sociali” per non insospettire il regime. I principali promotori dell'incontro furono Sergio Paronetto e Vittorino Veronese, quest'ultimo segretario generale dell'"Istituto cattolico attività sociali".
Esperti di fede cattolica di tutti i rami delle scienze sociali si riunirono nel monastero camaldolese per riflettere sui principi che reggono l'ordinamento sociale. Parteciparono circa trenta persone. Tra essi vi furono anche alcuni giovani dell'Azione Cattolica Italiana.
Le premesse ed il contesto
Nelle sue lettere d'invito ai convegnisti, Vittorino Veronese allegò come traccia di discussione il "Codice di Malines", primo tentativo di dottrina sociale cattolica, elaborato nel 1927.
Decisi a superare la concezione corporativa del regime fascista, i partecipanti elaborarono i principi di una nuova organizzazione dello Stato, alternativa sia al liberalismo sia al socialcomunismo, nella quale i cattolici potessero svolgere un ruolo attivo.
Il documento finale
Il documento finale fu pubblicato nell'aprile 1945 sulla rivista degli studenti universitari di AC con il lungo titolo ''Per la comunità cristiana. Principii dell'ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli''.
Nessuno dei firmatari era presente in rappresentanza di enti religiosi o politici: ciascuno dei partecipanti si assunse in proprio la responsabilità delle opinioni sostenute.
Il Codice di Camaldoli rappresentò un importante passo nella storia della dottrina sociale cattolica e influenzò la nascita della Democrazia Cristiana e le scelte politiche dei cattolici italiani nel dopoguerra.
L'eredità del Codice di Camaldoli
Il Codice di Camaldoli rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per la dottrina sociale cattolica, in particolare per le sue proposte di una società basata sulla cooperazione tra le diverse componenti sociali, sull'economia sociale e sull'importanza dei valori umani nella vita politica.
L'eredità del Codice di Camaldoli è stata ripresa anche da Papa Francesco, che ha invitato i cristiani a impegnarsi in una "rivoluzione della tenerezza" per costruire una società più giusta e solidale.
In conclusione, il Codice di Camaldoli rappresenta un importante contributo alla riflessione sulla dottrina sociale cattolica e alla costruzione di una società più giusta e solidale, e rappresenta ancora oggi un punto di riferimento per i cattolici impegnati nella vita politica e sociale del nostro paese.