Galatina

L'aeroporto di Galatina e la sua storia eroica

Cari amici, oggi vorrei parlarvi dell'Aeroporto di Galatina, un luogo storico e di grande importanza per la storia militare italiana. Questo aeroporto si trova a 15 km a sud della città di Lecce e a 7 km a nord della città di Galatina ed è gestito dall'Aeronautica Militare italiana. È intitolato alla memoria del tenente pilota Fortunato Cesari, medaglia d'oro al valor militare. La struttura è dotata di una pista in asfalto lunga e larga 60 m, con orientamento RWY 14-32.

Oggi, l'aeroporto di Galatina è un Main Operating Base del primo gruppo e come tale effettua esclusivamente attività militari, non essendo aperto al traffico commerciale. All'interno dell'aeroporto, troviamo il 61º Stormo e il 10º Reparto Manutenzione Velivoli, che operano per mantenere la sicurezza e la protezione dell'Italia.

Ma lasciatemi parlare della storia eroica di questo aeroporto. Fu costituito il 31 marzo 1931, con decreto del Ministro Italo Balbo, come “Campo di Fortuna”. Dal 1936, passò a “Regio Aeroporto di Seconda Classe”. Durante la prima fase della Seconda Guerra Mondiale, l'aeroporto di Galatina divenne una base strategica per le operazioni nei Balcani e nel Mediterraneo. Principalmente vi operarono i reparti da “Bombardamento in picchiata” sui celebri Junkers Ju 87, ed esattamente: il 96º e 97º Gruppo che a breve diverranno Squadriglie Autonome (209ª e 239ª) e nel ‘42 daranno vita al 101º e 102º Gruppo (5º Stormo).

Giuseppe Cenni e la tecnica della "Picchiata Cenni"

Ma che cosa rende l'aeroporto di Galatina così speciale? Sicuramente uno dei piloti più decorati e abili in questa specialità, il leggendario Cap. Giuseppe Cenni, pilota italiano più decorato e abile nella picchiata. Dal 14 dicembre del 1940, iniziò ad operare proprio qui, alla testa della sua 239ª Squadriglia T. con spesso 2 sortite al giorno, dove iniziò un’intensissima attività. Le azioni erano quotidiane e senza sosta, l’unico elemento che riusciva a bloccare il decollo era il maltempo, che consentiva a tutto il personale di rifiatare.

Dall'aeroporto di Galatina, Giuseppe Cenni portò avanti la tecnica della "picchiata Cenni", che consisteva nell'abbassare l'aereo a pochi metri dal suolo, per poi lanciare una bomba che, rimbalzando sull'acqua, raggiungeva il bersaglio. Questa tecnica, che venne chiamata anche "Skip Bombing", passò alla storia come la prima azione al mondo con questa tecnica, che consentiva di centrare gli obiettivi con grande precisione.

Aeroporto di Galatina: storia eroica e tecnica della picchiata

L'importanza dell'aeroporto di Galatina nella Seconda Guerra Mondiale

Le azioni di Giuseppe Cenni e degli altri piloti dell'aeroporto di Galatina, erano spesso sotto il fuoco della reazione contraerea, ma non si fermavano mai. Gli obiettivi vennero tutti centrati e con grande precisione, come venne sempre documentato dal velivolo dello stesso Comandante. Tra le tante azioni partite da Galatina, ricordiamo almeno quella del 4 aprile ‘41, sul golfo di Dafinico (Corfù): questa passò alla storia come la prima azione al mondo con la tecnica dello Skip Bombing.

La storia dell'aeroporto di Galatina continua ancora oggi, con l'attività del 61º Stormo e del 10º Reparto Manutenzione Velivoli. La loro presenza è importante per garantire la sicurezza del nostro Paese ed è un segno della grande importanza che ha avuto e continua ad avere la presenza dell'aeroporto di Galatina nella storia militare italiana.

Conclusioni

In generale, l'aeroporto di Galatina è un luogo ricco di storia e di importanza per la nostra nazione. Qui si sono svolte le lancette del tempo inerenti alla Seconda Guerra Mondiale e qui è stata portata avanti la tecnica della "Picchiata Cenni" e dello "Skip Bombing". L'aeroporto di Galatina continua ancora oggi ad avere un ruolo importante nella protezione e nella sicurezza dell'Italia, grazie all'attività del 61º Stormo e del 10º Reparto Manutenzione Velivoli. Lasciano una traccia importante nella storia del nostro Paese e sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e storico.

Giovanni Rinaldi
Scritto da Giovanni Rinaldi
Aggiornato Lunedì 4 Lug 2022