Granarolo
Granarolo Faentino: la storia della più grande frazione di Faenza
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di Granarolo, una piccola ma affascinante frazione del comune di Faenza, dove è possibile scoprire la storia di questi luoghi attraverso i suoi monumenti.
Testimonianze più antiche
Granarolo è un luogo abitato almeno dall'epoca romana, ma non ci sono prove di un vero e proprio nucleo urbano. Gli scavi archeologici indicano che la zona era prevalentemente dedicata alla coltivazione del frumento, e il nome stesso del luogo deriva da "Granariolus fundus".
La prima memoria storica di Granarolo risale all'anno 1038, quando l'imperatore Corrado il Salico donò il "Granariolum fundus" al monastero di Basilica di Sant'Apollinare in Classe. Nel 1138, invece, l'Arcivescovo di Ravenna donò il Castello Zagonara e le "selve di Granarolo" ai Camaldolesi di Faenza.
Il ''castrum Granaroli''
La posizione strategica di Granarolo lo ha reso oggetto di grandi contese e dispute nel corso dei secoli. Nel 1217, i faentini costruirono le prime fortificazioni per contenere le spinte dei conti di Cunio. Nel 1241, Raniero di Conti di Cunio divenne il nuovo padrone del luogo, ma nel 1248 Ottaviano Ubaldini lo ridonò ai faentini.
Nel 1317, Francesco Manfredi, signore di Faenza, fece costruire il "castrum Granaroli" come avamposto in difesa della sua città e per dominare la principale via di comunicazione verso valle. Il castello sorse su un terreno ceduto al Manfredi dai Conti di Cunio, in una zona a oriente di un piccolo insediamento rurale già esistente. Le mura, misuranti 170x120 metri a pianta rettangolare, erano dotate di quattro torrioni circolari agli angoli con altezza di circa 7 metri, e altri due torrioni sui lati lunghi. La palizzata lignea originaria fu sostituita con una cinta muraria, mentre sulla sommità delle mura correva una fascia larga 1,25 metri. Nel castello furono presto costruite le prime abitazioni private, e nel 1371 si contavano 64 "focularia", cioè nuclei familiari in grado di pagare la tassa "fumantaria". La costruzione di una nuova chiesa fu anche un'occasione per sostituire la vecchia chiesa matrice rimasta fuori dalle mura.
La storia di Granarolo
Nel corso degli anni, i Manfredi fortificarono ulteriormente il castello costruendo al suo interno una rocca imponente, poi demolita all'inizio del Settecento. Nel 1376, il mercenario Giovanni Acuto conquistò Granarolo per conto della Santa Sede, ma fu riconquistato dai faentini dopo poco tempo.
Granarolo è un luogo ricco di storia e patrimonio culturale, dove è possibile ammirare monumenti e edifici antichi testimoni della vita di un tempo. Tra questi spicca la chiesa di San Giovanni Battista, che risale al XIII secolo. La chiesa è stata intitolata al santo patrono di Granarolo, e conserva al suo interno numerose opere d'arte, tra cui una pregevole statua in terracotta del Cinquecento raffigurante san Giovanni Battista.
Anche il centro storico di Granarolo ha una propria anima, con i suoi negozi, le sue piazze, i suoi vicoli. Il turista che lo visita può respirare il fascino del passato in ogni angolo, passeggiando tra le strade lastricate e godendo della tranquilla atmosfera di un borgo che mantiene intatto il suo fascino antico.
Conclusioni
In conclusione, Granarolo Faentino è un luogo magico che racchiude la storia di questi luoghi. Tra le vie del centro storico e le mura del "castrum Granaroli", il visitatore avrà l'opportunità di scoprire la bellezza della vita del passato e di apprezzare la maestria degli artigiani della Romagna, con la loro abilità nel creare opere d'arte degne di nota. Che aspettate? Venite a scoprire Granarolo e la sua storia, vi aspettiamo!