Demonte
La Stura di Demonte, un affluente importante del Tanaro
La Stura di Demonte è un fiume del Piemonte lungo 84 chilometri con un bacino di 1471,8 km² e portata media di 47 m³/s, interamente compreso nella provincia di Cuneo, principale affluente di sinistra del Tanaro e 2º in assoluto dopo la Bormida. Il fiume nasce nella zona di confine Italia-Francia presso il Colle della Maddalena dal Lago della Maddalena nel comune di Argentera. La Stura ha carattere torrentizio fino a Vinadio, dove incomincia invece a presentarsi come fiume di fondovalle con una portata media di circa 10 m³/s.
A Roccasparvera è posta una diga e nei pressi di Cuneo, viene scavalcato dall'imponente e bellissimo Viadotto Soleri dopodiché confluisce con il suo principale tributario, il Gesso (torrente) con una portata media circa di 20 m³/s raddoppiando così il proprio volume d'acque; prosegue verso Fossano scorrendo incassato di parecchi metri rispetto alla pianura cuneese in un ampio greto ciottoloso. Giunto presso Cherasco confluisce poi da sinistra nel Tanaro.
I principali affluenti della Stura di Demonte
Tra i suoi affluenti si possono ricordare:
- in destra idrografica il torrente Puriac, il rio Freddo, il Corborant, il rio Sant'Anna oltre al già citato Gesso (torrente);
- in sinistra idrografica i torrenti Neirassa e Cant (torrente) o Kant.
Il regime idrologico
La Stura di Demonte è un fiume particolarmente ricco di acque, tanto da avere una portata media non molto diversa da quella del Tanaro nel punto di confluenza (47 m³/s contro i 41 m³/s del Tanaro). In ogni caso il regime del fiume è prevalentemente torrentizio con piene particolarmente rabbiose e imponenti, a causa anche del carattere estremamente capriccioso del suo affluente Gesso (torrente).
Secondo il Piano di tutela della acque, dal 1951 al 1991, la portata media mensile del fiume Stura di Demonte nella sua confluenza con il Tanaro è:
- gennaio: 20,9 m³
- febbraio: 20,7 m³
- marzo: 27,4 m³
- aprile: 39,1 m³
- maggio: 60,5 m³
- giugno: 65 m³
- luglio: 44 m³
- agosto: 30,4 m³
- settembre: 29,1 m³
- ottobre: 31,4 m³
- novembre: 36,3 m³
- dicembre: 25,4 m³
La storia della Stura di Demonte
La Stura di Demonte risulta documentato fin dal X secolo come Sturia, in alternanza a Sturea, oppure anche Stuira. Probabilmente il nome risale all'epoca preromana. Nel 1992 è stato incluso dalla CIPRA (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) tra i soli cinque corsi d'acqua dell'intero arco alpino con caratteristiche di integrità dal punto di vista naturalistico: ad esempio, è stato uno degli ultimi corsi d'acqua della pianura padana ad ospitare la lontra, qui estintasi all'inizio degli anni 1980.