Pian Degli Ontani
La vita di Beatrice di Pian degli Ontani
Beatrice di Pian degli Ontani, nata nel 1802 in località Conio presso Melo nel comune di Cutigliano, sulla Montagna pistoiese, fu una celebre poetessa-pastora, anche nota come "Beatrice la poetessa-pastora". Rimasta orfana da piccola, seguì il padre in Maremma per aiutarlo nel lavoro. Non frequentò mai la scuola ed era, di fatto, analfabeta. Nel 1823 sposò Matteo Bernardi e si trasferì a Pian di Novello, presso Pian degli Ontani, dove nacquero otto figli.
La sua passione per la poesia
Durante il giorno del suo matrimonio, Beatrice si improvvisò poetessa per la prima volta, scatenando l'ammirazione di tutti gli invitati. Da quel momento in poi, venne invitata costantemente ad esibirsi in feste e cerimonie in varie località della Montagna pistoiese. A causa della sua vena poetica creativa e del suo spirito acuto, divenne una celebrità nella storia della poesia estemporanea tra il XIX e il XX secolo.
Giovani scrittori e letterati conoscono Beatrice
Il suo lavoro attirò l'attenzione di molti filologi, letterati ed estimatori di poesia popolare. Il primo a volerla conoscere fu Niccolò Tommaseo, nel corso del suo viaggio letterario in Toscana nel 1832. Studiosi come il poeta Giuseppe Tigri, i letterati Massimo d'Azeglio e Giuseppe Giusti, il filologo Michele Barbi e il linguista Giambattista Giuliani visitarono la sua umile casa a Pian di Novello.
La notorietà di Beatrice si estende
La fama di Beatrice arrivò inevitabilmente a Pistoia, e in seguito a Bologna e Firenze. I suoi componimenti erano Rispetto (metrica) e Metro popolare, cioè brevi poesie popolari, generalmente Ottavina in Endecasillabo, per lo più amorose o scherzose, recitate o spesso cantate sopra noti e facili motivi. Inoltre, la sua fama varcò i confini dell'Appennino tosco-emiliano.
La sua poesia estemporanea era spesso cantata sopra noti e facili motivi e abbracciava molti temi, da quelli amorosi a quelli scherzosi. Il suo stile unico era caratterizzato da un'abile capacità di improvvisazione e una padronanza della lingua italiana.
La morte di un'artista
Beatrice di Pian degli Ontani passò gran parte della sua vita in povertà, ma la sua fama la rese una figura rispettata e apprezzata nella sua comunità. Morì nel 1868 a 66 anni, e i suoi resti riposano nel cimitero di San Pellegrino a Cutigliano.
Il lascito di Beatrice
Il lavoro di Beatrice di Pian degli Ontani è stato celebrato per la sua capacità di elevare la poesia popolare a una forma d'arte rispettata. Ha dimostrato che anche le persone umili e povere erano in grado di raggiungere livelli di creatività profondi e commoventi. La poesia di Beatrice ha ispirato una moltitudine di artisti successivi, dimostrando l'importanza del passaggio di conoscenza e talento. La sua figura rimane ancora oggi un'esemplare rappresentanza di quella che è la vera arte, quella che nasce dal cuore e dall'anima, senza pretese e senza artefatti.