Corinaldo
La strage di Corinaldo
L'8 dicembre 2018, alla discoteca "Lanterna Azzurra" di Corinaldo, provincia di Ancona, una folla di persone in attesa di un concerto del rapper Sfera Ebbasta è stata sommersa dal panico e dalla confusione, precipitando da un ponte e causando la morte di 6 persone, oltre a decine di feriti. Il tutto è stato provocato dalla fuga incontrollata delle persone in seguito all'uso di uno spray al peperoncino spruzzato da alcuni individui.
Le indagini
Subito dopo la tragedia, le indagini hanno cercato di determinare la causa dell'incidente, rivelando subito la presenza dello spray al peperoncino. Inizialmente ritenuto colpevole, un ragazzo di 16 anni è stato arrestato poi rilasciato per mancanza di prove. Successivamente, sono state indagate altre 17 persone, tra cui i proprietari e i gestori del locale e anche il sindaco e i tecnici comunali che avevano rilasciato i permessi del club.
Il processo
Il 2 agosto 2019, sette persone, accusate di omicidio preterintenzionale, lesioni e associazione a delinquere, sono state arrestate. Sei di queste persone sono state condannate il 30 luglio 2020; per loro è stato riconosciuto ogni capo d'imputazione, tranne quello di associazione a delinquere. La settima persona ha patteggiato una condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione. Il 6 dicembre 2019, la Procura della Repubblica di Ancona ha presentato al Gip la richiesta di giudizio immediato per i sei giovani, individuando elementi di responsabilità nello svolgimento del tragico evento.
Commento
La tragedia della strage di Corinaldo ha causato grande sconvolgimento e commozione in Italia. Il fatto che la maggior parte delle vittime fossero giovanissimi ha reso l'accaduto ancora più doloroso e ha richiamato l'attenzione sull'importanza della sicurezza nei luoghi di intrattenimento e sui rischi connessi all'organizzazione di grandi eventi che richiamano molte persone. Inoltre, la vicenda ha sollevato anche problemi di ordine pubblico e di controllo negli ambienti in cui si svolgono concerti e manifestazioni, oltre ad evidenziare la necessità di approfondire il tema delle vendite abusive di sostanze che mettono a rischio la salute delle persone.