Colorno

L'ospedale psichiatrico di Colorno: una storia carica di emozioni

L'ospedale psichiatrico di Colorno, situato in provincia di Parma, ospitava pazienti con disturbi psichiatrici e riusciva a fornire loro assistenza fino alla sua chiusura avvenuta nel 1978. La struttura sorse come soluzione provvisoria in seguito all'epidemia di colera che colpì Parma nel 1873. Tuttavia, questa soluzione temporanea diventò definitiva, e l'ospedale fu ospitato nella parte posteriore della Reggia di Colorno per oltre un secolo, fino alla sua chiusura definitiva.

La struttura dell'ospedale psichiatrico di Colorno

L'ospedale psichiatrico di Colorno si estendeva su un'area di 32.500 metri quadrati, occupando i locali del palazzo ducale e del convento dei domenicani. Il palazzo ducale era articolato su tre/quattro piani intorno a corti, mentre il blocco conventuale era articolato su due/quattro piani con un sotterraneo, disimpegnato da due corti. Vi erano poi anche blocchi a "L" articolati su due e su tre piani.

La struttura ha visto tre fasi costruttive, dal 1873 fino alla sua chiusura nel 1978. Durante la prima fase, dal 1873 al 1950, i locali del palazzo ducale e del convento furono trasformati e adattati ad ospitare i pazienti. Durante la seconda fase, dal 1950 al 1955, l'ospedale fu modernizzato grazie alle nuove tecnologie. Infine, durante la terza fase, dal 1955 al 1978, l'ospedale psichiatrico di Colorno fu ulteriormente ammodernato e ristrutturato fino alla sua chiusura definitiva.

Dopo la chiusura dell'ospedale, la struttura è stata interessata da opere di riqualificazione, come la sede dell'Archivio Storico del Manicomio e la sede della Scuola Internazionale di Cucina ALMA. Tuttavia, nel 2022, la struttura si trova in totale stato di abbandono.

La storia dell'ospedale psichiatrico di Colorno

Le riforme degli anni '60 e l'occupazione

L'ospedale psichiatrico di Colorno e l'epoca delle sue riforme rappresentano un momento cruciale nella storia dell'assistenza psichiatrica in Italia. Negli anni '60, furono promosse una serie di riforme in campo psichiatrico, grazie anche all'impegno di Mario Tommasini, amministratore locale che fece dell'apertura dell'ospedale psichiatrico di Colorno e della liberazione dei pazienti una missione umana e politica.

Tommasini aprì al territorio un luogo "infernale e violento" e attuò una serie di riforme volte alla liberazione dei pazienti attraverso i legami sociali, la dimensione comunitaria e il lavoro. Nel 1967, la provincia di Parma finanziò la pubblicazione del volume "Che cosa è la psichiatria?" a cura di Franco Basaglia, in cui veniva raccolta l'esperienza goriziana. Insieme alla pubblicazione del libro, la provincia organizzò una mostra fotografica dei manicomi italiani di Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin.

La mostra fotografica fu accompagnata da una manifestazione di infermieri che sfilarono in città con la camicia di forza, avanzando richieste di miglioramento delle condizioni lavorative. Questo evento segnò l'inizio di un nuovo approccio alla cura dei pazienti con disturbi psichiatrici, basato sull'inclusione sociale e la riforma delle strutture psichiatriche.

Conclusioni

L'ospedale psichiatrico di Colorno è una delle testimonianze più importanti della storia dell'assistenza psichiatrica in Italia. La struttura ha visto tre fasi costruttive e ha rappresentato un importante centro di cura per pazienti con disturbi psichiatrici fino alla sua chiusura nel 1978.

Tuttavia, la chiusura dell'ospedale fu seguita da un periodo di abbandono e degrado, che ha portato alla perdita di alcuni importanti elementi della struttura. Nonostante ciò, l'ospedale psichiatrico di Colorno rimane un importante luogo di memoria e di riflessione sulla storia dell'assistenza psichiatrica in Italia.

Luca Bianchi
Scritto da Luca Bianchi
Aggiornato Giovedì 31 Mar 2022