Civita

Benvenuti a Civita: il paese tra le rocce

Civita, o Çifti in lingua arbëreshë, è un affascinante comune della provincia di Cosenza in Calabria. Con i suoi 819 abitanti, è una delle storiche comunità albanesi d'Italia, situata all'interno della riserva naturale Gole del Raganello e nel cuore del Parco nazionale del Pollino.

Il paese è posto in zona collinare nel Nord-Est della Calabria, affacciato sul mar Ionio. La sua posizione privilegiata lo rende uno dei punti di accesso al Parco nazionale per i visitatori provenienti da Puglia, Calabria e Sicilia. Ospitato su un altopiano a strapiombo sulle strettissime Gole del Raganello del fiume Raganello, Civita è circondata da montagne boscose; i riflessi del mare Ionio si possono intravedere all'orizzonte.

Il paese è noto come "il paese tra le rocce" per le sue immense montagne verdi che circondano la sua valle, ma anche come "il paese del Ponte del Diavolo". Questo appellativo è dovuto al suo antico e caratteristico ponte in pietra del Medioevo. Civita non solo custodisce l'identità e le antiche tradizioni del popolo Arbëreshë, ma fa anche parte de I borghi più belli d'Italia e della Bandiera arancione.

Geografia fisica

Civita è situata a 450 m s.l.m. ed è immersa nella natura incontaminata della riserva naturale Gole del Raganello. La valle in cui sorge è circondata da montagne boscose e offre una vista spettacolare. Da qui, infatti, si possono ammirare i riflessi del mare Ionio.

Civita, il paese tra le rocce: storia, cultura e natura.

Origini del nome

Diverse sono le ipotesi sull'origine del nome della città. Alcuni affermano che derivi dalla Lingua albanese "çifti" (coppia), o anche da "qifti" (aquila), vista l'origine dei suoi abitanti, che provenivano dall'Albania, il paese delle aquile, oltre che dal rilievo e morfologia del territorio in cui sorge l'insediamento, nascosto tra le rocce come un "nido d'aquila". Ma c'è chi pensa che derivi dal latino "civitas" (città).

Storia

Il Centro abitato di Civita sembra essere sorto intorno all'anno 1000, ad opera della gente di Cassano all'Ionio, in fuga dalle incursioni dei saraceni di Sicilia. Denominato "Castrum Sancti Salvatoris", nel 1456 un violento terremoto rase al suolo il borgo costringendo gli abitanti ad abbandonarlo; restava solo il rudere di una cappella dedicata al Santissimo Salvatore che si poteva vedere ancora nella prima metà del XIX secolo. Nel 1463, Luca Sanseverino acquistò dal re di Napoli il feudo di Bisignano, diventando il primo principe di Bisignano. Il feudo comprendeva anche il territorio dove ora sorge il paese di Civita.

Nel 1470, Luca Sanseverino morì e gli subentrò suo figlio Girolamo, il quale svolse un ruolo molto importante nell'insediamento degli albanesi nelle sue terre, creando loro agevolazioni fiscali. È molto difficile precisare quando gli albanesi giunsero a Civita; probabilmente i primi di loro arrivarono tra il 1471 e il 1479, ma erano considerati solamente "avventori del paese" e non abitanti permanenti.

Cultura e Tradizioni

Civita, così come tutte le comunità Arbëreshë in Italia, mantiene ancora oggi vive le proprie tradizioni e la propria cultura. Tra le tradizioni rinomate del paese vi è quella della Arbërisht, la lingua albanese propria delle comunità arbëreshë, parlata ancora oggi dall'intera popolazione di Civita.

Il rito greco-bizantino è una delle forme di rito cristiano che ancora oggi si celebrano in molte chiese del paese. Gli abiti, gli oggetti liturgici e le icone seguono le diverse antiche tradizioni, rimaste invariate nel corso dei secoli.

I costumi tradizionali delle donne di Civita sono caratterizzati da un pizzo artigianale realizzato con un uncinetto molto fine, chiamato "filet" e da decorazioni a punto croce e a ricamo. Anche i costumi maschili sono particolari e si ispirano alla tradizione albanese.

Cosa fare a Civita

Civita offre ai suoi visitatori numerose attività, che soddisfano sia gli amanti della natura che gli appassionati di arte e cultura. Ciò che rende speciale Civita è la sua posizione geografica. Trovarsi al centro del Parco nazionale del Pollino significa poter scegliere attività come trekking, escursioni in mountain bike o semplicemente godersi una passeggiata in mezzo alla natura.

Civita è anche la porta d'accesso alle Gole del Raganello, un vero e proprio canyon che si snoda attraverso un fatto di roccia calcarea. È possibile percorrere il canyon con un'escursione in acqua, ammirando paesaggi mozzafiato.

Civita offre anche numerose opzioni per l'arte e la cultura. Tra tutte, la visita obbligatoria è quella del Museo Etnografico Arbëreshë, che raccoglie gli strumenti, i costumi e i manufatti utilizzati dagli albanesi del Sud Italia tra il Settecento e l'Ottocento.

Conclusioni

Civita, il paese tra le rocce, è un tesoro della Calabria e dell'Italia intera. La sua natura incontaminata, la sua cultura e le sue tradizioni millenarie lo rendono unico al mondo. Visitatori provenienti da ogni parte del mondo ammirano la bellezza di questo paese, che è stato riconosciuto come uno dei borghi più belli d'Italia. Planifica una visita a Civita e lasciati conquistare dalla sua bellezza e dal suo fascino senza tempo.

Paola Santoro
Scritto da Paola Santoro
Aggiornato Martedì 7 Giu 2022