Cirimido

Benvenuti a Cirimido: una piccola perla nella pianura comasca

Cirimido è un comune di poco più di 2000 abitanti situato nella provincia di Como, in Lombardia. Il borgo si erge nella pianura lasciata dai ghiacciai del Quaternario, alle spalle delle colline dell'anfiteatro morenico abbandonato dal ghiacciaio nella sua fase di ritiro. Il suo paesaggio, caratterizzato dalla presenza dei monti del Lago di Como, offre un panorama mozzafiato ed è l'ideale per coloro che cercano un po' di tranquillità lontano dal caos delle grandi città.

Il significato del nome e la sua evoluzione nel tempo

Il nome di Cirimido compare per la prima volta in un documento datato al 17 maggio 859, con il nome di “Celémanum”. Da allora, il nome ha subito numerose evoluzioni, passando da “Cirimidum” nel 1125 a “Cirimari” nel 1297, per poi diventare “Cirimeri” e “Cirimedri” nel 1398. Nel 1564, assume la forma di “Cirimidum” o “Cirimido” e, l'anno successivo, quella di “Cirimedi” o “Cirimiti”. Nel 1570, il nome diventa “Celimeti”, “Cirimidi” o “Cirimedi”.

Cirimido, tra natura e storia: scopri la bellezza di questo borgo lombardo

La storia di Cirimido

Le origini di Cirimido risalgono all'epoca dei Celti, degli Orobi e dei Liguri, ma la storia del borgo è stata influenzata soprattutto dalla dominazione romana. L'abitato riprende infatti lo schema dell'accampamento militare romano, con un quadrato o un rettangolo diviso in quattro settori dalle due vie principali, il “cardo” e il “decumano”. Il territorio comunale riprende lo schema a rettangolo, da nord a sud, intersecato da strade campestri quasi parallele.

Durante alcuni scavi condotti nel 1869, venne scoperta una necropoli romana del III secolo d.C., con anfore di terracotta, monete e oggetti vari, ma che purtroppo andarono in gran parte dispersi. Gli abitanti antichi di Cirimido furono iscritti alla tribù Ufentina di Roma e, anche dopo la caduta dell'Impero romano, Cirimido seguì le sorti dei vari dominatori stranieri, passando sotto i barbari, i Longobardi e i Franchi.

Nel 1125, un gruppo di soldati di Como incendiò il paese in seguito all'uccisione di un capo comasco da parte di alcuni guanzatesi che si erano rifugiati nella chiesa di Cirimido. Il borgo non venne ricostruito più nella locazione originaria, bensì nella parte pianeggiante del territorio. Nel 1346, Cirimido fu incaricato della manutenzione della cosiddetta “strada da Bolà”, oltre a essere inserito nella pieve di Appiano entro cui rimarrà anche durante il periodo del Ducato di Milano fino alla fine del XVIII secolo.

Cosa vedere a Cirimido

Cirimido non è solo storia e tradizione, ma offre anche un'ampia scelta di attrazioni per i visitatori che desiderano scoprire il suo territorio. Tra le principali attrazioni turistiche di Cirimido, c'è la Chiesa di San Vincenzo Martire, risalente al XVIII secolo, che custodisce pregevoli opere d'arte come il dipinto della Vergine della Misericordia di Eugenio Gignous.

Il borgo di Cirimido è anche famoso per la sua area verde, il Parco Tommaso Grossi, dedicato al poeta e storico dell'arte. Il parco ospita numerose piante secolari e lungo i suoi sentieri, si possono incontrare scoiattoli, volpi e altri animali tipici della fauna lombarda.

Eventi e tradizioni locali

Cirimido è famoso per i suoi numerosi eventi, organizzati durante tutto l'anno. Tra gli eventi tradizionali, il più famoso è sicuramente la Sagra dell'Asparago, che si tiene ogni anno nel mese di aprile. Durante questa festa, si possono gustare numerosi piatti a base di asparagi, prodotti locali di alta qualità.

Un altro evento molto apprezzato dai visitatori è la Festa di San Vincenzo Martire, patrono del paese. La festa si tiene il 22 gennaio di ogni anno e prevede la partecipazione alla messa in onore del santo e una sfilata delle bande musicali locali per le vie del borgo.

Conclusioni

In conclusione, Cirimido è una piccola perla nella pianura comasca, dove la storia e la tradizione si fondono alla perfezione con la bellezza della natura. Se amate la tranquillità e la bellezza dei paesaggi, non potete perdervi una visita a questo incantevole borgo lombardo.

Martina Caruso
Scritto da Martina Caruso
Aggiornato Giovedì 22 Set 2022