Cilavegna

La vita di Pietro Conti

Pietro Conti, nato nel 1798 a Cilavegna, desiderava vivere una vita varia ed avventurosa. Questo lo portò a intraprendere diversi viaggi per contrastare la monotonia della ruralità del suo paese natale. Durante uno di questi viaggi nel 1820, egli trasse ispirazione da un oratore e ideò una macchina in grado di tenere dietro alle parole di quest'ultimo. Conti passò gran parte del suo tempo in viaggio per perfezionare la sua idea e tornava spesso a Cilavegna. Nel 1827 si innamorò di una ragazza del paese, ma la famiglia di lei non era favorevole alla relazione. Per questo motivo, la coppia decise di scappare a Parigi, dove Conti poté presentare un modello della sua macchina per scrivere alla Société d'encouragement pour l'industrie nationale.

L'invenzione del Tacheografo

In Francia, Conti ottenne una sovvenzione in denaro e nel 1833 tornò in Italia. Tuttavia, la sua invenzione non ebbe successo perché l'ambiente italiano dell'epoca non era ancora aperto alle istanze tecnologiche del periodo. Ciò comportò una caduta del suo entusiasmo che, in aggiunta alla penuria di risorse finanziarie, portò al fallimento della sua scoperta. Durante quegli anni, Conti incontrò Giuseppe Ravizza, che stava lavorando nel novarese. I due si confrontarono spesso riguardo alla costruzione del cembalo scrivano. Conti è maggiormente conosciuto per l'ideazione del Tacheografo, precursore della macchina per scrivere, oltre che per il suo contributo nella nascita della stenotipia. Nel 1934, il "Primo Centro Italiano di Studi dattilografici di Padova" lo collocò fra i precursori italiani dell'invenzione della macchina per scrivere.

La vita avventurosa di Pietro Conti: l'invenzione del Tacheografo e la sua commemorazione a Cilavegna

Il ritorno a Cilavegna e la commemorazione

Dopo il fallimento della sua invenzione, Conti tornò a Cilavegna, dove trascorse il resto della sua vita. L'11 novembre 1934, una lapide commemorativa, opera di Giovanni Battista Alloati, venne affissa sulla parete dell'antico torrione del castello di Cilavegna per commemorare il ruolo chiave di Conti nella nascita della macchina per scrivere.

La mancanza di documentazione

Nonostante la rilevanza delle sue invenzioni, l'attività di Conti in Francia non è ben documentata poiché i suoi brevetti andarono perduti a causa di una cattiva archiviazione e degli eventi del terremoto di Messina, dove erano conservati alcuni fascicoli. Tuttavia, è stato possibile ricavare dati specifici grazie a fonti come il diario di Giuseppe Ravizza.

In conclusione, Pietro Conti è stato un inventore italiano la cui opera ha contribuito alla nascita della macchina per scrivere. Nonostante il fallimento della sua invenzione a causa del clima culturale dell'epoca, il suo ruolo nella storia della scrittura non può essere dimenticato. La lapide commemorativa a Cilavegna è un segno del riconoscimento della sua importanza nella cultura italiana.

Matteo Ferrari
Scritto da Matteo Ferrari
Aggiornato Domenica 17 Apr 2022