Cerro al Volturno

Cerro al Volturno: un comune immerso nella natura

Cerro al Volturno è un piccolo comune della provincia di Isernia in Molise, caratterizzato da un territorio ricco di boschi di quercia, tra le quali spicca il Quercus cerris. Il paese, chiamato anche semplicemente Cerro, conta circa 1144 abitanti e vanta un clima prevalentemente di tipo appenninico, con autunni freschi e piovosi, inverni freddi e nevosi ed estati miti.

La storia di Cerro al Volturno

Il paese di Cerro al Volturno fu fondato dai Sanniti nel III secolo a.C. Fortificazioni presso il Monte Santa Croce testimoniano l'insediamento sannita nella zona. Nel periodo medievale, il colle del borgo attuale fu colonizzato da contadini nel IX secolo, poiché il feudo dipendeva dall'Abbazia di San Vincenzo al Volturno. L'origine della comunità vera e propria è legata all'influenza dell'abbazia di San Vincenzo al Volturno, uno dei centri benedettini più antichi del Regno di Napoli e della Terra di San Pietro, insieme a Montecassino e Farfa.

Cerro esisteva già dall'899, come testimoniato nel ''Chrnicon Vulturnense'', quando Roffredo, abate di San Vincenzo condusse la prima colonia di contadini per coltivare le terre nel posto di ''Cerrum'', dal nome degli alberi di quercia. Il castello normanno dell'XI secolo fu di proprietà in seguito della famiglia Filangieri, Borrello e Cantelmo di Popoli, sino al XV secolo, quando passò alla famiglia Pandone, che lo ristrutturò ampiamente. Nei secoli successivi, il feudo fu di varie famiglie, inclusi i Carafa.

Nel 1811, il borgo passò alla Terra di Lavoro e solo nel 1861 fu compreso di nuovo nel Molise, prima legato al territorio di Piedimonte Matese e poi alla zona di Castellone Volturno, ossia Castel San Vincenzo. Dal 1970, fa parte della provincia di Isernia.

Cerro al Volturno: natura e storia del Molise

I monumenti e luoghi d'interesse

Nel territorio di Cerro al Volturno sorge il castello Pandone, considerato uno dei principali luoghi d'interesse della zona. Il castello nacque intorno all'anno 1000 come recinto per conservare prodotti alimentari, situato in cima a una montagna che controllava la valle. Nel 1400, Federico Pandone decise di costruirvi sopra un castello, dandogli il proprio nome e la forma che conserva tutt'oggi. Nel corso dei secoli, il castello venne venduto ad altre famiglie che ne apportarono varie migliorie.

L'attuale conformazione del castello Pandone è dovuta alla famiglia Pandone di Venafro, che lo ebbe dal XV al XVI secolo. Tra le modifiche apportate si possono citare le torri di guardia a scarpa, la costruzione delle bombardiere alla francese, ad apertura rettangolare che attraversano lo spessore delle mura nelle torri, sulle quali venivano posizionati i cannoni. L'impianto è rettangolare irregolare, con tre torri a scarpa, a pianta cilindrica superiormente, con le feritoie trasformate poi in finestre; la quarta torre è stata distrutta, e vi si trova la semplice angolatura del palazzo.

L'interno del castello è stato varie volte trasformato dai proprietari e oggi ospita un albergo. A testimonianza del valore artistico dell'edificio, il 22 settembre 1980 le Poste italiane emisero un francobollo raffigurante il castello Pandone.

Conclusioni

Cerro al Volturno è un comune che merita di essere visitato, soprattutto per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico ed artistico. Il castello Pandone rappresenta uno dei principali luoghi d'interesse della zona e offre uno spaccato della storia di Cerro al Volturno e delle famiglie che lo hanno abitato. La natura circostante fa da cornice perfetta a questo bel borgo molisano, il cui territorio costellato di boschi di quercia offre scenari da cartolina e un'atmosfera rilassante e fuori dal tempo.

Antonio Bruno
Scritto da Antonio Bruno
Aggiornato Giovedì 12 Mag 2022