Cerreto Sannita
Cerreto Sannita: un luogo dal fascino secolare
Una breve introduzione al Comune di Cerreto Sannita
Cerreto Sannita è un comune della provincia di Benevento in Campania che conta circa 3.592 abitanti. La cittadina ha una storia ricca di eventi, e ha visto passare nelle sue terre famiglie nobili come i Sanframondo e i Carafa. Oggi, il centro abitato è conosciuto soprattutto per la lavorazione della ceramica.
Geografia fisica
Territorio
Il centro storico di Cerreto Sannita è situato nella valle del fiume Titerno, circondato dai torrenti Turio e Cappuccino, ai piedi del parco regionale del Matese. Il comune si estende su una superficie di 33,3 km² ed era molto più esteso prima dell'Unità d'Italia, includendo anche le frazioni di Civitella Licinio e San Lorenzello.
Il territorio comunale è prevalentemente collinare, circondato da rilievi tra cui Monte Erbano e Monte Cigno ad ovest, e Mont'Alto e Monte Coppe a nord.
Idrografia
I corsi d'acqua che attraversano Cerreto Sannita sono principalmente torrenti, chiamati localmente "valloni". Il Titerno, il più importante, nasce a Pietraroja e attraversa il territorio del comune dopo aver attraversato la gola tra i monti Erbano e Cigno. Il torrente Turio, che nasce nei pressi della località "Madonna della Libera", bagna il centro abitato a ovest prima di confluire nel Titerno. Il torrente Cappuccini, che lambisce il Santuario della Madonna delle Grazie, è così chiamato per la presenza dei Padri Cappuccini. Infine, il torrente Selvatico deve il suo nome alle frequenti inondazioni che causava nei secoli passati.
Storia di Cerreto Sannita
Il feudo Sanframondo e il passaggio ai Carafa
Cerreto Sannita fu un tempo un feudo della famiglia Sanframondo, che ne ebbe il possesso dal 1151 al 1460. Nel 1483 il feudo passò ai Carafa, un'altra nobile famiglia della zona.
La ribellione del 1737
Nel XVII secolo, Cerreto Sannita divenne la sede dei vescovi della diocesi telesina, che nel 1986 divenne la diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti. Tuttavia, nel 1737 la cittadina si ribellò ai conti Carafa a causa delle esose imposte imposte e del clima di polizia che avevano imposto sui cerretesi, mettendo in ginocchio l'industria della lavorazione dei panni di lana. I Carafa inviarono mercenari per sedare la rivolta, ma ciò causò violenze e carcerazioni arbitrarie. Solo l'intervento del re Carlo III di Spagna permise il ripristino della legalità e la giustizia per i cerretesi.
La ricostruzione della città
Dopo il terremoto del 5 giugno 1688, che distrusse gran parte della città, Cerreto Sannita fu ricostruita su progetto di Giovanni Battista Manni, dietro volontà del conte Marzio Carafa e di suo fratello Marino Carafa. La ricostruzione dell'intero centro abitato venne portata avanti con grande attenzione, seguendo un preciso schema regolare.
Lavorazione della ceramica
Cerreto Sannita è conosciuta soprattutto per la lavorazione della ceramica, un'attività che ha radici antiche. Già nel XVIII secolo si ricavava l'argilla dalle sponde del torrente Titerno per la realizzazione delle manifatture ceramiche. Attraverso i secoli, la lavorazione della ceramica è diventata un'arte molto apprezzata, grazie alla qualità delle manifatture prodotte. Ancora oggi, molte botteghe artigianali si trovano nel centro storico di Cerreto Sannita e nei paesi limitrofi.
Conclusione
Cerreto Sannita è un luogo dal fascino secolare, un comune immerso nella natura che ha saputo preservare le tracce della sua antica storia. La lavorazione della ceramica è solo una delle attività artigianali che animano la zona, e che contribuiscono alla conservazione della tradizione e del patrimonio culturale di questi luoghi.