Castelrotto

Castelrotto: Un benvenuto alle Dolomiti

Benvenuti a Castelrotto, un comune italiano situato nella provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, alle porte delle Dolomiti. Con i suoi 6868 abitanti, Castelrotto è la località più popolosa delle Dolomiti e il secondo comune più grande dell'intero arco alpino italiano. Il suo territorio si estende fino al parco naturale dello Sciliar, ai piedi dell'Alpe di Siusi, che ha reso possibile lo sviluppo di un fiorente turismo, sia estivo che invernale. In questa guida, parleremo delle origini del nome di Castelrotto, della sua storia e di ciò che ha da offrire attualmente.

Origini del nome

Il nome di Castelrotto risale al periodo medievale. Compare per la prima volta nella documentazione del 982-987 come ''Castelruptum'' e nel 1173 come ''Castilrut'', con il significato di "castello diroccato". Nel 1490, Castelrotto è chiamato in un documento ''dorff zu Castellrutt'', ovvero "villaggio rurale".

Castelrotto: Benvenuti alle Dolomiti!

Storia

Le origini di Castelrotto risalgono all'epoca medievale. Tracce del Castelvecchio a Siusi mostrano la presenza di un villaggio fortificato. Nel XIII secolo, l'area passò di proprietà al conte Mainardo II di Tirolo-Gorizia e poi ai signori di Castelrotto. Nel 1348, il castello divenne di proprietà del duca Konrad Teck, che era anche capitano del dipartimento dell'Adige. Nel XV secolo, il castello e l'abitato passarono di proprietà alla famiglia Hauenstein, periodo durante il quale furono impiantate le prime fattorie stabili di grandi dimensioni nella zona.

Successivamente, anche la famiglia Kraus divenne proprietaria di Castelrotto. Michael Kraus, un nobile ungherese che aveva sposato una donna della zona, si distinse per la sua ricchezza e l'aiuto ai poveri di Castelrotto. Creò l'usanza di distribuire una pagnotta di pane e un sacchetto di sale a ogni povero della comunità nel mese di ottobre, che è stata continuata nei secoli successivi. Egli venne sepolto nella cappella della torre, dove ancora oggi la sua tomba si trova. Nel 1607, il nipote Jakob Kraus venne nobilitato dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo e procedette in gran parte alla demolizione dell'antico castello, creando una cappella ad uso del villaggio e un parco naturale corredato da sette piccole cappelle e tre grandi crocefissi che riprendono alcune tappe della Via Crucis.

Sino al 1924, Castelrotto ha avuto un proprio tribunale distrettuale, poi trasferito a Chiusa (Italia).

Cosa offrire

Oggi, Castelrotto attrae molti visitatori in tutte le stagioni. La sua vicinanza all'Alpe di Siusi, la più estesa dell'Europa Centrale, offre molte opportunità escursionistiche sia in estate che in inverno. Inoltre, l'area attira molte famiglie grazie alle numerose attività per bambini come il parco giochi Laranza e la fattoria dei bambini.

Per gli amanti dello sci, l'Alpe di Siusi offre 60 km di piste ben preparate con viste mozzafiato sulle montagne circostanti. Inoltre, l'area vicina a Castelrotto offre molte opportunità per lo sci di fondo e lo sci alpinismo. La tradizione del biathlon è molto popolare nella regione e molte gare si svolgono anche a Castelrotto.

Castelrotto è anche un ottimo punto di partenza per visitare le numerose attrazioni culturali della regione, come il Museo dell'apicoltura, il Museo Geologico delle Dolomiti e il Museo contadino di Tagusa.

Infine, l'atmosfera del villaggio è tipicamente alpina e accogliente. Castelrotto organizza molti eventi durante l'anno, tra cui il mercato di Natale, una tradizione molto popolare a livello internazionale.

Conclusioni

In conclusione, Castelrotto è un comune mercato straordinario situato alle porte delle Dolomiti, con una storia antica e una cultura ricca. Il suo paesaggio naturale, l'Alpe di Siusi, offre molte opportunità per attività all'aria aperta e l'area circostante è ricca di attrattive culturali. La sua atmosfera alpina e accogliente fa sentire subito a casa i visitatori. Se stai programmando una vacanza nelle Dolomiti, Castelrotto è sicuramente un posto che merita di essere visitato.

Giovanni Rinaldi
Scritto da Giovanni Rinaldi
Aggiornato Sabato 19 Mar 2022