Castelnuovo della Daunia
Castelnuovo della Daunia: un paese dalle radici slavi
Castelnuovo della Daunia è un comune piccolo ma caratteristico della provincia di Foggia, in Puglia. Con una popolazione di 1.263 abitanti, il paese ha una storia interessante che affonda le sue radici nell'arrivo degli Schiavoni in Italia nel VII secolo. Il borgo, che all'epoca si chiamava Castrum Sclavorum o Castelluccio de’ Sclavis, fu fondato da tali popolazioni slavi che, provenendo dall'Illiria (l'attuale Dalmazia), si stabilirono sulle coste pugliesi. Questi gruppi raggiunsero la zona di Castelnuovo, dove si mescolarono con la preesistente comunità italo-greca per dar vita al primo nucleo abitativo dell'abitato. All'epoca, Castelnuovo era uno dei tanti borghi fortificati da mura, costruiti in quei frangenti sui colli del Subappennino.
Castelnuovo nella storia
Il paese fu un feudo dei Parisio, una famiglia di origine normanna, fino a quando non passò sotto il controllo di altri signori, come Guido d'Alemagna, Giovanni d'Acerno e Niccolò d'Alemagna nel XIV secolo. Nel 1400, Giovannone Torto divenne il signore del paese, succeduto poi da Ursillo Minutolo, regio capitano a Lucera. Il paese passò infine nelle mani della violenta famiglia dei potenti Sangro, sotto la quale divenne marchesato e cambiò il suo nome originario in Castelnuovo. Castelnuovo rimase sotto il loro controllo fino al periodo delle leggi eversive dell feudalità, nel 1806.
L'arrivo degli Arbëreshë
Tra il 1468 ed il 1476, molti profughi Arbëreshë arrivarono in questo borgo, sfuggiti ai massacri compiuti nella loro Albania dai Turchi. Tuttavia, nonostante le differenze e i continui episodi di insofferenza, la difficile coesistenza di questi profughi con la comunità si protrasse sin oltre i primi decenni del Cinquecento, quando gli Albanesi abbandonarono l'abitato per popolare il vicino casale che da esso dipendeva, riportato negli antichi documenti come ''Sanctus Petrus de Castelluccio'', diventato poi Casalvecchio di Puglia.
Il cambiamento del nome
L'18 aprile 1863, un evento importante nella storia di Castelnuovo della Daunia: il paese acquisì il suo nome attuale su decisione del Consiglio Comunale, che volle distinguerlo dai moltissimi omonimi comuni entrati a far parte dell'entità nazionale da poco acquisita, aggiungendo alla vecchia denominazione Castelnuovo la denominazione della Daunia.
L'architettura del paese
L'ariosa disposizione dell'abitato, con le larghe strade, la vasta piazza centrale e gli ampi spazi di Largo Imbriani e Piazza Gabriele Canelli, differenziano profondamente il paese da quelli vicini dei colli dauni. Sono proprio questi slarghi, così insoliti in un paese, che, dando respiro alle ripide viuzze del centro storico, addolciscono il dislivello della collina e diventano elemento aggregante e distintivo dei tre principali quartieri dell'abitato: la Villa, Piazza Plebiscito e Piano della Maddalena.
Conclusioni
In generale, Castelnuovo della Daunia rappresenta un esempio storico e culturale unico in Italia. La combinazione di storia slava e italiana, la presenza degli Arbëreshë e la sua ritmica disposizione urbana, rendono questo paese unico nel suo genere. Vale sicuramente la pena di visitarlo per ammirare l'interessante storia del borgo e la bellezza della sua architettura.