Casaloldo

La vita di Alberto II Casalodi

Alberto II Casalodi (noto anche come “il Giovane”) nacque intorno al 1230 ed era il rappresentante di Brescia in un atto di divisione del territorio di Mosio nel 1254. Fu uno dei maggiori esponenti della famiglia dei Casalodi.

Dopo il bando e le confische dei beni di Asola e di Mosio, la sua famiglia si trasferì a Mantova. Qui, è stato confermato nella sua carica come conte e acquisì privilegi e possedimenti. La schiatta dei Casalodi formò un partito che intendeva recuperare il potere che la famiglia aveva perso a Brescia. Tuttavia si trovò contro alcune famiglie principali come i Bonacolsi e i Corradi-Gonzaga.

Nel 1272, Alberto Casalodi partigiano guelfi e ghibellini e alleato del conte Ludovico di Sambonifacio, venne sopraffatto da Pinamonte dei Bonacolsi. Quest'ultimo approfittò dell'indebolimento della fazione avversa per cacciare il Casalodi e prendere il potere in città. Gli esili di massa ed esecuzioni sommarie spopolarono la città.

La lotta per il potere

Dopo aver subito danni e perdite di beni a causa del bando e delle confische dei beni di Asola e di Mosio, la famiglia dei Casalodi si trasferì stabilmente a Mantova, dove cercò di acquisire il potere che aveva perso a Brescia.

In città, i Casalodi formarono un partito per contendersi il primato alle altre famiglie principali. Questo portò a tensioni con alcune famiglie come i Bonacolsi e i Corradi-Gonzaga, che cercarono di mantenere il loro potere sulla città.

La vita di Alberto Casalodi: la lotta per il potere a Mantova.

Il governo di Pinamonte Bonacolsi

Pinamonte Bonacolsi ingannò il conte Alberto di Casaloldo e ne ottenne la signoria cittadina. Alberto, che aveva una posizione di primo piano in città, accettò i consigli di Pinamonte e bandì gli avversari del Bonacolsi. Questo facilitò Pinamonte nell'impadronirsi del governo di Mantova e tenere il potere come capitano perpetuo della città e del popolo.

La memoria di Alberto Casalodi

La figura di Alberto Casalodi è stata immortalata nel “De Vulgari Eloquentia” di Dante Alighieri. Nel canto XX dell'Inferno, Dante allude alla lotta di potere tra i Casalodi e i Bonacolsi che portò a esili di massa ed esecuzioni sommarie.

Conclusione

Alberto II Casalodi fu uno dei principali esponenti della famiglia Casalodi. Dopo aver subito danni e perdite di beni a causa del bando e delle confische dei beni di Asola e di Mosio, la sua famiglia si trasferì stabilmente a Mantova, dove cercò di acquisire il potere che aveva perso a Brescia. Tuttavia, la schiatta dei Casalodi si trovò contro alcune famiglie principali come i Bonacolsi e i Corradi-Gonzaga, il che portò a tensioni e conflitti che causarono molti esili di massa e esecuzioni sommarie. La figura di Alberto Casalodi è stata immortale sia nella letteratura che nella storia per la sua lotta per il potere nella città di Mantova.

Camilla Ricci
Scritto da Camilla Ricci
Aggiornato Giovedì 16 Feb 2023