Caraffa del Bianco
Benvenuti a Caraffa del Bianco!
Ciao a tutti! Oggi voglio parlarvi di un comune della Calabria che sicuramente non conoscerete: Caraffa del Bianco. Se siete alla ricerca di un luogo dove trascorrere le vacanze in tranquillità lontano dal caos delle città, questo è il posto giusto per voi. Qui potrete godere della bellezza della natura e scoprire la storia e le tradizioni di un piccolo paese immerso nel verde.
Alla scoperta della geografia fisica
Immaginatevi su un colle a 355 metri di altitudine con un clima salubre e circondati da boschi di ulivi, querce, castagni e ciliegi. Non è fantastico? E questo è solo l'inizio. Caraffa del Bianco si trova sull'Aspromonte, ad est di Reggio Calabria, ed è affacciata sulla vallata della fiumara Laverde. Qui troverete numerose sorgenti d'acqua e paesaggi mozzafiato che vi lasceranno senza fiato.
La storia di Caraffa del Bianco
Come molti paesi italiani, anche Caraffa del Bianco ha una storia molto interessante. Il nome del comune deriva dal cognome del feudatario Fabrizio Carafa, il quale, dal 1589 al 1594, fece fondare un nuovo abitato vicino al comune di Bianco. Inizialmente i nuovi abitanti costruirono le loro case nel luogo chiamato "Il pizzo", ma a causa di un fulmine interpretato come cattivo presagio, decisero di ricostruirle nella località chiamata "Chiesa Vecchia", che ancora oggi è visitabile. Il principe Carafa comprò anche la Fontana Boccalupi, che destinò all'uso dei Caraffesi per alimentare i mulini e per svincolarli dalle sudditanze di Sant'Agata. Un altro dato interessante sulla storia di Caraffa del Bianco è che nel territorio caraffese venivano allevati dei pregiati cavalli di razza chiamati "Regia Razza", che venivano venduti anche alle scuderie reali di Napoli. Anche oggi, questo allevamento viene ricordato nel gonfalone comunale, che raffigura un cavallo bianco rampante su sfondo rosso.
Caraffa del Bianco diventa comune autonomo
Nel 1806 il nuovo re di Napoli, Giuseppe Bonaparte, decretò l'eversione della feudalità e Caraffa del Bianco divenne un comune autonomo, compreso nel circondario di Bianco e parte del distretto di Gerace. L'anno successivo, nel 1847, il comune fu coinvolto nella Rivolta di Gerace, un moto insurrezionale mazziniano organizzato da cinque giovani patrioti. Tra di essi spiccava il caraffese Rocco Verduci, un giovane possidente terriero di idee liberali, che alla fine fu catturato, condannato a morte e fucilato il 2 ottobre 1847 assieme ai suoi compagni di lotta (Gaetano Ruffo, Michele Bello, Pietro Mazzone e Domenico Salvadori). Questo evento è ancora ricordato nella storia del paese e negli animi dei suoi abitanti.
Caraffa del Bianco oggi
Oggi Caraffa del Bianco conta solo 454 abitanti ma offre ai visitatori una storia ricca di tradizioni e paesaggi mozzafiato. La chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa di Santa Lucia e la settecentesca chiesa di San Rocco meritano una visita. Ma il periodo migliore per visitare il paese è senza dubbio durante la festa di San Giovanni Battista, il 24 giugno, quando le strade sono decorate di luci colorate e ci sono spettacoli e sagra di prodotti tipici. Insomma, se avete voglia di immergervi nella storia e nella natura del sud Italia, Caraffa del Bianco è sicuramente il posto giusto per voi. Venite a visitarlo e fateci sapere cosa ne pensate!