Caorso

La centrale nucleare di Caorso: una breve introduzione

La centrale nucleare di Caorso è stata un importante impianto italiano del settore energetico, situato nella frazione di Mezzanone di Zerbio, nel comune di Caorso, nella provincia di Piacenza. Questo impianto aveva un unico reattore nucleare ad acqua bollente di seconda generazione che era alimentato da Uranio lievemente arricchito (SEU). Il reattore, soprannominato "Arturo" dagli addetti agli impianti e dalla popolazione locale, ha prodotto quasi 35 miliardi di kWh di energia elettrica, durante il suo periodo di esercizio, che è durato fino al 1986.

Storia

La costruzione della centrale nucleare di Caorso è stata commissionata dall’ENEL tra il 1970 e il 1978 ad Ansaldo Meccanico Nucleare, in collaborazione con la General Electric. Il reattore è stato collegato alla rete di distribuzione dell’energia elettrica per la prima volta il 23 maggio 1978 e la centrale ha iniziato la sua attività commerciale il 1º dicembre 1981.

La centrale è stata posta in arresto a freddo il 25 ottobre 1986 per permettere la ricarica del combustibile. Non è mai stata riavviata in seguito ai referendum abrogativi del 1987 e alle conseguenti variazioni nella politica energetica italiana. Nel 1990, la centrale è stata chiusa definitivamente a seguito di una decisione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Da quel momento in poi, è iniziato lo smantellamento dell’impianto, con il mantenimento in attività o in stato di conservazione dei soli componenti necessari per il decommissioning.

Caorso: dalla centrale nucleare al completamento dello smantellamento

Il piano di smantellamento

Nel 1999, la proprietà della centrale è passata alla SOGIN con l’obiettivo di portare a termine la procedura di smantellamento. La stesura del piano per lo smantellamento è stata avviata e nel 2000 è stato pubblicato un decreto ministeriale che autorizzava alcune attività necessarie per il decommissioning. Tra queste, figurano attività come lo stivaggio del combustibile irraggiato in contenitori adatti allo stoccaggio e alla movimentazione, il trattamento e il condizionamento di scorie radioattive, interventi alla struttura che ospitava la turbina e al sistema off-gas, lo smantellamento dell'edificio torri RHR e la sanificazione del circuito primario.

Il completamento della procedura di smantellamento

La procedura di smantellamento dell’impianto è stata portata avanti dalla SOGIN fino al suo completamento. È stato necessario rimuovere e smaltire le parti del reattore e tutti i materiali contaminati dalla radiazione. Dopo aver completato con successo la rimozione di materiali contaminati dalla radiazione, la SOGIN ha rilasciato alla Città di Caorso il 25 dicembre 2007 una “Certificazione di bonifica definitiva del sito”. Il completamento di questo processo ha fatto sì che l’area della centrale potesse essere restituita alla comunità e alla realizzazione di nuove infrastrutture.

Conclusioni

La centrale nucleare di Caorso è un esempio del duro lavoro necessario per la rimozione delle centrali nucleari decommissionate. Grazie alla SOGIN, è stato possibile portare a termine la procedura di smantellamento e ripristinare l’area circostante per un utilizzo futuro. Il successo di questo processo dimostra che la decommissioning delle centrali nucleari può essere gestita con sicurezza e responsabilità.

Fabio Marino
Scritto da Fabio Marino
Aggiornato Sabato 17 Dic 2022