Canolo
La presenza della 'ndrangheta nella provincia di Reggio Calabria
La provincia di Reggio Calabria è una delle zone più interessate dalla presenza della 'ndrangheta, fenomeno criminale nato già nel XIX secolo. Nel 2006 si contavano più di dieci locali attivi nella zona con un totale di 7358 presunti affiliati. Si tratta dell'area con la più alta pervasività del fenomeno criminale, nonché l'area di residenza delle 'ndrine storiche.
La suddivisione del territorio
A partire dal 2010, l'operazione Crimine ha evidenziato che la provincia di Reggio Calabria è divisa in tre aree: Mandamento Jonico, Mandamento Tirrenico e Città ('ndrangheta). Nella zona è presente anche l'organo decisionale dell'organizzazione criminale: il Crimine ('ndrangheta) o Crimine di Polsi. Le aree differiscono anche nella modalità con cui operano le 'ndrine. Quelle del mandamento Tirrenico usano il controllo del territorio in un'area relativamente ricca economicamente rispetto alle altre. Quelli dell'area Mar Ionio, invece, più povera e prettamente montuosa, hanno investito nel traffico internazionale di droga dopo aver sfruttato, in un primo momento, i sequestri di persona. Nonostante ciò, le cosche del Mar Tirreno, grazie al Porto di Gioia Tauro, sono organizzate anche per traffici di sostanze illecite, mentre quelle dell'area Mar Ionio esercitano una pressione sulle attività commerciali esistenti. L'area della città di Reggio Calabria, infine, è ulteriormente suddivisa in tre aree: nord con 'Ndrina Condello-'Ndrina Imerti, centro con i 'Ndrina De Stefano-'Ndrina Libri e sud con 'Ndrina Latella ed i 'Ndrina Labate oltre a 'ndrine minori.
La struttura delle 'ndrine
La 'ndrangheta nella provincia di Reggio Calabria è suddivisa in locale ('ndrangheta) riconducibili a tre sovrastrutture: Mandamento ionico, Mandamento tirrenico e Città ('ndrangheta). Nel corso dell'operazione "Saggezza", nel novembre 2012, è emersa la presenza di una nuova struttura, la Corona, che comprende i 5 locali Aspromonte nei comuni di Antonimina, Ardore, Canolo, Ciminà e Cirella di Platì. Il capo della Corona è Vincenzo Melia, con Luigi Varacalli, Nicola Romano e Nicola Nesci come consiglieri. Questa nuova struttura sembra essere nata per dirimere le questioni che sorgono all'interno dei piccoli locali, oltre che per concedere doti e per competere economicamente alla pari con le altre 'ndrine.
L'organizzazione del Crimine
Il Crimine ('ndrangheta), la sovrastruttura apicale dell'organizzazione criminale calabrese, si riunisce periodicamente nella provincia di Reggio Calabria.
L'elenco dei locali e delle società
Nella provincia di Reggio Calabria ci sono 33 locali e cinque società, distribuiti in molti dei comuni della provincia. Tra i locali più conosciuti ci sono quelli di Antoniminina, Ardore, Bova, Canolo, Catona, Caulonia, Cassari di Nardodipace, Ciminà, Cirella di Platì, Cinquefrondi, Fabrizia, Gioia Tauro, Gioiosa Jonica, Grotteria, Laureana di Borrello, Motticella, Natile di Careri, Oppido Mamertina, Palizzi, Palmi, Piscopio a Vibo Valentia e Platì. Ci sono anche cinque società, situate in Melito Porto Salvo, Polistena, Reggio Calabria, Rosarno e Siderno.
In sintesi, la provincia di Reggio Calabria è una zona particolarmente interessata dalla presenza della 'ndrangheta, con una vasta suddivisione territoriale e una moltitudine di locali e società che rappresentano la suddivisione dell'organizzazione criminale. La scoperta di nuove strutture come la Corona e la riunione del Crimine ('ndrangheta) nel territorio, dimostrano l'importanza della zona per l'organizzazione calabrese.