Bovegno
Bovegno dopo la guerra: ricostruzione e memoria
Controffensive tedesche
In seguito alle rappresaglie, gli abitanti di Bovegno, con l'aiuto degli Alleati, iniziarono a ricostruire il paese. Dal dicembre 1944 i tedeschi, sempre più pressati dagli Alleati, iniziarono a ritirarsi anche dall'Italia settentrionale. Nonostante ciò, le controffensive nazifasciste non cessarono nell'alta val Trompia.
Processi e condanne
Dopo la Liberazione, nel giugno 1945, iniziarono i processi a carico dei responsabili dell'eccidio. Il processo principale si tenne a Brescia e vide la condanna a morte di sei membri della banda Sorlini, tra cui lo stesso Ferruccio Sorlini. Vennero inoltre giudicati e condannati altri membri delle forze militari e politiche fasciste presenti a Bovegno quella sera, tra cui Julius Schaal, capo delle SS della zona, che venne condannato all'ergastolo.
La memoria e la ricostruzione
Nel dopoguerra, Bovegno iniziò a ricostruire il proprio tessuto sociale e celebrare la memoria delle vittime dell'eccidio. Venne costruito un cimitero di guerra per onorare i 15 caduti e la popolazione locale raccolse fondi per erigere un monumento ai caduti sul luogo dell'eccidio. Tra il 1949 e il 1950 si tenne anche un processo civile in cui vennero giudicati responsabili dell'eccidio alcuni dei proprietari delle macchine che avevano accompagnato i nazifascisti quella sera.
Oggi la memoria dell'eccidio di Bovegno è viva nella comunità locale e nella storia dell'alta val Trompia. Il monumento ai caduti si erge ancora sul luogo dell'eccidio, e ogni anno il paese celebra il 15 agosto con una messa e una cerimonia commemorativa. Nel 2004 la Regione Lombardia ha dichiarato il monumento ai caduti di Bovegno luogo di memoria storica.