Acqualunga
Benvenuti ad Acqualunga: La Frazione del Comune di Borgo San Giacomo
Se siete in cerca di un luogo tranquillo e d'immenso valore storico e culturale, Acqualunga è il posto che fa per voi. Questa Frazione del Comune di Borgo San Giacomo, situata sulla collinetta a poca distanza dall'Oglio, offre una vista mozzafiato sul fiume e una miriade di monumenti e luoghi d'interesse.
Storia
Prima di diventare una Frazione del Comune di Borgo San Giacomo, Acqualunga costituì un comune autonomo fino al 1927. La famiglia Martinengo fu il motivo per cui l'abitato sorge su una collinetta vicino al fiume Oglio. Nell'antichità al posto dell'odierno ponte vi era un porto-traghetto che collegava la sponda bresciana a quella cremonese. Dal catasto napoleonico è stato possibile notare che la maggior parte della proprietà era posseduta dalla famiglia Fè, e una piccola parte dalla famiglia Emili. Nel 1847, venne realizzato un nuovo porto tra Acqualunga e Castelvisconti, utilizzando barche e legnami del porto di Monticelli, che venne demolito e sostituito da un battello di dimensioni inferiori.
Monumenti e luoghi d'interesse
Palazzi
Acqualunga ospita due magnifici esempi di antiche dimore nobiliari:
- Il Palazzo Della Volta, costruito dalla famiglia degli Emili nel Settecento sui resti del castello medioevale. Nel secolo successivo passò alla famiglia Della Volta per poi essere acquistato, nel 1935, dal Comune di Borgo San Giacomo. È ora sede della mostra ornitologica "Serafino Fiamenghi". La costruzione è dotata di un portico e parco.
- Il Palazzo Fé d'Ostiani, che si tratta di un palazzo settecentesco a facciata simmetrica dotato di due ali, entrambe a due livelli. Il corpo centrale si alza per tre piani. È dotato di un parco che degrada verso l'Oglio. La famiglia di Maffeo o Feo Bettoncelli, passati dall'Oglio, si stanziò sulla fine del secolo XIV ad Acqualunga. In questo paese, i Fé ebbero proprietà sin dalla loro venuta in territorio bresciano. Già nel 1641, il grande casamento padronale aveva dodici stanze solo al piano terra ed aveva di fronte, oltre la strada, due portici di 18 tratti. Qui dimorò a lungo e morì il vescovo Alessandro Fé, prevosto di San Nazaro. I beni di Acqualunga dei Fé vennero venduti ai Vertua ai primi del Novecento. Negli anni successivi, il Palazzo passò agli Scanzi, indi agli Sichirollo di Milano e da ultimo, nel 1961, agli attuali proprietari Paderno.
Architetture religiose
Acqualunga ospita due chiese di grande importanza storica:
- La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, di impianto cinquecentesco, venne ampliata nel 1732. L'ampliamento non alterò le linee rinascimentali ma le ripeté coerentemente nel susseguirsi delle cappelle laterali dell'interno e nella sobria struttura della facciata. La parrocchia è dedicata a Santa Maria Maddalena. Probabilmente la scelta di questo santo è dovuta al fatto che era spesso rappresentato nell'antica iconografia con un serpente in mano, simbolo della sua vittoria sul peccato; il popolo la invocava come protettrice contro le insidie degli animali velenosi, molto frequenti in questa zona fino a pochi anni addietro.
- La chiesetta di San Giuseppe, che riprende la intitolazione di una precedente chiesa presente ancora sino al 1600 in Acqualunga, venne fatta costruire da monsignor Alessandro Fè, Diocesi di Modone, la cui famiglia possedeva da secoli il grande Palazzo che sorge proprio di fronte a questo edificio sacro.
In definitiva, Acqualunga è un gioiello di patrimonio culturale e storico. Vi invitiamo a fare una visita per apprezzare tutto il suo splendore.