Metti

Alla scoperta di Metti: una piccola frazione immersa nella natura

Se cerchi un luogo tranquillo e immerso nella natura dove poter rilassarti e dimenticare i rumori della città, Metti potrebbe essere il posto giusto per te. Si tratta di una piccola frazione geografica ubicata nel comune di Bore, in provincia di Parma, che dista solo 1,65 km dal capoluogo e circa 60 km dalla città di Parma.

Geografia fisica

Metti si trova nell'Appennino parmense, a una quota di 579 m s.l.m. nella valle del torrente Cenedola, affluente sinistro del Ceno. La zona è caratterizzata dalla presenza di boschi e prati che circondano la frazione, offrendo numerose opportunità per chi ama fare escursioni a piedi o in bicicletta.

Scopri Metti: un'oasi di pace tra boschi e storia in Appennino

Storia

Metti ha una lunga e interessante storia alle spalle. In epoca romana, insieme alla vicina Pozzolo, era uno dei centri principali della val Cenedola, come si può evincere dalla "Tabula alimentaria traianea" di epoca imperiale. Nel corso dei secoli, la zona fu interessata da guerre e conflitti tra Longobardi ed Impero Bizantino, finendo per essere devastata nel IX secolo dagli Ungari. A quel tempo venne edificata la rocca degli Orsi nella zona circostante a Metti.

Nel 1180 gli abitanti di Metti chiesero di essere riconosciuti come pieve autonoma, ma non ci riuscirono. Solo nel 1352 la pieve di Metti, ancora dipendente da Castell'Arquato, passò sotto la giurisdizione della pieve di Iggio, posta nel territorio di Pellegrino Parmense. Durante il XIV secolo, la pieve fu eretta a parrocchia indipendente.

Una delle costruzioni più importanti della zona è la casa cantoniera che fu costruita per volere di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena sulla strada per Genova che si dirigeva presso il Passo di Centocroci. Questa casa cantoniera diede origine al primo nucleo dell'odierno capoluogo, chiamato inizialmente Bore di Metti.

Solo nel 1919 Metti e Pozzolo vennero scorporati dal comune di Pellegrino Parmense per formare un comune autonomo chiamato inizialmente Metti e Pozzolo, rinominato nel 1920 Bore di Metti. Nel 1932, riconosciuta la sempre maggior importanza che la località di Bore aveva assunto a livello commerciale, il comune assunse la denominazione di Bore e Metti divenne una semplice frazione.

Monumenti e luoghi d'interesse

Metti ha un nucleo costituito da una cinquantina di case, costruite prevalentemente in pietra, legno e ciottoli di fiume lavorati a spacco. Oltre alle case, ci sono anche numerosi monumenti e luoghi d'interesse da ammirare.

Chiesa di San Leonardo Abate

La chiesa parrocchiale di San Leonardo è di origine medievale, risalente al XII secolo. La chiesa, minacciata da frane tra il XVII secolo e il XVIII secolo, fu ricostruita in posizione più sicura tra il 1801 e il 1825 in stile Architettura neoclassica. La chiesa è decorata internamente con lesene in finto marmo e con affreschi sulle volte della navata, del presbiterio absidato e delle sei cappelle laterali. Al suo interno sono conservate alcune opere d'arte di grande valore.

Oratorio di San Rocco

L'oratorio di San Rocco è edificato in stile Architettura romanica probabilmente in seguito alla pestilenza del 1524. Il luogo di culto, posto nella località di Pereto, fu successivamente ristrutturato più volte e decorato internamente in stile architettura barocca. Rivestito esternamente in pietra, all'interno è ornato con dipinti a motivi floreali e religiosi sulla volta a botte lunettata e sulle pareti.

Mulino dei Raffi

Il mulino dei Raffi è menzionato già nel XVI secolo. Si trova direttamente sul torrente Cenedola e si sviluppa su una pianta quadrata. Al suo interno sono ancora conservati gli ingranaggi in legno, mentre la macina è spostata all'esterno dell'edificio. Il mulino è stato oggetto di un'importante ristrutturazione che ha consentito di riportare alla luce il suo antico fascino.

Conclusioni

Metti è una frazione geografica che merita di essere visitata sia per la sua bellezza paesaggistica sia per la sua storia e i suoi monumenti. Si tratta di un luogo ideale per chi cerca la tranquillità e la possibilità di fare passeggiate e scoprire la natura incontaminata dell'Appennino parmense. Veniteci a trovare e lasciatevi incantare dal fascino di questa piccola perla dell'Emilia-Romagna.

Luca Bianchi
Scritto da Luca Bianchi
Aggiornato Martedì 15 Nov 2022