Bonorva
Benvenuti a Bonorva: una città dalle origini antiche e dal fascino medievale
Bonorva, o 'Onorva' nella sua lingua originale sarda, è uno splendido comune della provincia di Sassari, in Sardegna. Con una popolazione di circa 3200 abitanti, Bonorva è un luogo con una storia ricca ed affascinante, che ha reso questa zona una meta imperdibile per chi desidera scoprire le origini della cultura sarda.
Scopri la geografia fisica di Bonorva
Territorio
Situato nella regione storica del Logudoro e nella sub-regione del Meilogu, Bonorva è un comune che presenta un profilo geometrico irregolare con variazioni altimetriche accentuate, che vanno dai 314 m.s.l.m ai 791 m s.l.m. Il centro abitato si trova lungo un pendio ripido a 509 m s.l.m.
Altopiano di Campeda
Nel territorio di Bonorva si trova l'altopiano di Campeda che offre una vista mozzafiato sul paesaggio circostante. Questa zona rappresenta un'importante attrazione turistica, ricca di fascino e di storia.
Scopri le origini del nome "Bonorva"
Il nome di questo comune deriva dalla parola latina "Bonus orbis", che significa "buona terra", oppure dalla radice latina "Urbs, urbis", perciò significherebbe "città buona". Le teorie avanzate sull'origine del suo nome sono diverse, ma una cosa è certa: Bonorva è un luogo splendido e accogliente.
Un tuffo nella storia di Bonorva
Età preistorica
Abitata sin dall'età preistorica della Sardegna, Bonorva divenne un importante centro durante il periodo della civiltà prenuragica e nuragica.
Epoca romana
Fu poi centro dell'età romana sarda, come testimonia la presenza di un'importante strada consolare.
Medioevo
Nel medioevo, Bonorva appartenne al giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Costaval. Nel territorio sorgeva anche un'altra villa, Terchiddo, che fu completamente abbandonata nel 1665. Nel 1259, il comune venne acquisito dai Doria, che regnarono dopo la fine del giudicato. Nel 1347 fu teatro di un combattimento tra i Doria e gli Aragonesi capeggiati da Guglielmo di Cervellon (battaglia di Aidu de Turdu), nonostante la sconfitta degli Aragonesi si impadronirono del territorio successivamente. Sotto gli Spagnoli, il territorio venne nominato contea nel 1630, assegnata ai Ledà-Carillo. La contea venne poi incorporata Nel marchesato di Villarios, formato da Bonorva, Rebeccu e Semestene. Con l'abolizione del sistema feudale, il paese venne riscattato nel 1839 agli Amat, famiglia che successero ai Ledà-Carrillo e che furono gli ultimi feudatari.
Simboli del comune di Bonorva
Lo stemma e il gonfalone del comune di Bonorva sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 aprile 1967. Il gonfalone è un drappo di azzurro e di verde.
Luoghi d'interesse: scopri la bellezza architettonica di Bonorva
Architetture religiose
Bonorva è una meta perfetta per gli amanti dell'architettura religiosa, qui vi sono numerose chiese da visitare:
- La chiesa di San Giovanni Battista, consacrata nel 1174
- La chiesa di Santa Vittoria, risalente al XVII secolo
- La chiesa di San Simeone con l'omonimo sito archeologico nell'altipiano di Campeda, recentemente restaurata
- La chiesa di San Lorenzo di Rebeccu, XII secolo
- La chiesa di Santa Giulia in Rebeccu, XII secolo
- La chiesa della Natività di Maria (Bonorva), o Santa Maria Maggiore parrocchiale, di stile tardo-gotico edificata tra il 1582 e il 1610
- La chiesa di Sant'Antonio del XVII secolo
- La chiesa di Santa Lucia, XIV secolo
Architetture civili
Bonorva è anche un luogo dove potrete ammirare le architetture civili della città. I luoghi d'interesse includono:
- Il Museo civico archeologico di Bonorva, situato nell'ex convento di Santa Chiara.