Bono

Il Comune di Bono: un paradiso naturale con un'antica storia

Il Comune di Bono, con i suoi 3334 abitanti, è un vero e proprio paradiso naturale nella provincia di Sassari, situato nella regione storica del Goceano. Il suo territorio, abitato fin dall'epoca preistorica, è caratterizzato da una grande varietà di paesaggi, in un continuo alternarsi di pianure, colline e montagne.

Geografia fisica

Bono sorge a 540 m al di sopra del livello del mare, ai piedi del monte Rasu. Il suo territorio si estende dalla valle del Tirso (fiume) fino alla cima di monte Rasu la cui vetta, "Sa Punta Manna", raggiunge i 1259 metri s.l.m. Di notevole importanza naturalistica è la località di "Sos Nibberos", posta alle pendici nord-ovest del monte Rasu, che tra l'altro comprende la foresta di Taxus baccata più grande d'Italia, dichiarata monumento naturale. A poca distanza dal paese si trovano monte Pisanu e l'area di sosta "Sa Puntighedda".

La maggior parte del territorio di Bono per rilevante interesse naturalistico, è protetto e salvaguardato dalla intensa attività svolta dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale e dell'Ente foreste della Sardegna ed è frequentato da molti turisti attratti anche dalla presenza di numerosi laghetti.

Bono: paradiso naturale con antica storia

Storia

Il territorio di Bono è abitato dall'uomo sin dall'età nuragica come testimoniato dai numerosi nuraghi sparsi nel territorio. Durante il medioevo Bono apparteneva al giudicato di Torres e precisamente alla curatoria del Goceano con Bottidda, Burgos, Anela, Esporlatu, Bultei e Benetutti. Nei primi decenni del XII secolo l'isola si arricchì di chiese, monasteri e castelli. Anche Bono ebbe la nuova chiesa, in stile romanico pisano, oggi parrocchia di San Michele Arcangelo, il suo convento, uno dei più antichi della Sardegna, a Monte Rasu e a pochi chilometri di distanza il Castello del Goceano.

Sotto la dominazione spagnola Bono seguì la sorte del resto della Sardegna: spopolamento e depressione economica; ma, nel 1721, dopo la cessione del Regno di Sardegna ai Casa Savoia, la situazione migliorò con un notevole incremento dell'attività agricola. Nel 1796, in seguito alla partecipazione ai moti antifeudali di Giovanni Maria Angioy, nativo del luogo, il centro venne attaccato dalle truppe piemontesi che dopo averlo bombardato lo conquistarono. Agli inizi del secolo scorso per qualche anno il paese fu capoluogo di provincia, poi venne inserito nella provincia di Sassari, sebbene tutt'oggi mantenga maggiori rapporti culturali ed economici con quella di Provincia di Nuoro.

Simboli

Lo stemma del comune di Bono è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 13 maggio 2003.

Conclusioni

In conclusione, il Comune di Bono è un luogo che può vantare una storia antica e affascinante, nonché uno dei paradisi naturalisti più belli d'Italia. Con le sue caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche, Bono rappresenta una tappa obbligatoria per chiunque si trovi nella zona e voglia godere di un ambiente straordinario e di una grande bellezza, tra storia e natura.

Sofia Greco
Scritto da Sofia Greco
Aggiornato Lunedì 6 Giu 2022