Boschi

L'Eccidio di Boschi di Barbania: una tragica pagina della guerra partigiana

Nel settembre-ottobre 1944, la 29. Waffen-Grenadier-Division der SS (italienische Nr. 1) avviò un'operazione di rastrellamento nelle Valli di Lanzo e nell'Alto Canavese, chiamata "Strasburgche". Il 3 settembre o il giorno successivo, due motociclisti della Repubblica Sociale Italiana vennero attaccati da partigiani mentre erano in transito nei pressi di Boschi di Barbania. Uno di loro rimase ferito gravemente, ma riuscì a fuggire e minacciò gli abitanti del paese che sarebbero tornati in forze. La popolazione di Boschi di Barbania fuggì nei boschi, ma gli abitanti che erano rimasti furono presi prigionieri dai fascisti.

La brigata partigiana Moro, composta da circa quaranta uomini, intervenne per liberare i prigionieri e per combattere i fascisti. Durante gli scontri, i fascisti si asserragliarono in una trattoria facendosi scudo con i civili prigionieri. I partigiani cercarono di resistere, ma alla fine dovettero ritirarsi verso Corio per rinforzare la resistenza contro l'operazione "Strasburgche". In seguito, dichiararono di aver ucciso diciassette fascisti.

Il giorno successivo, alcuni automezzi e tre autoblinde della Brigate nere, della Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana) e della Waffen-Grenadier-Brigade-SS arrivarono a Boschi di Barbania per punire la popolazione e i partigiani. Gli invasori incendiarono le case con i lanciafiamme, distruggendone 79 su 83. Vennero sparati colpi di mortaio nei boschi dove si era rifugiata la popolazione. Vennero catturati sette abitanti del luogo che erano rientrati nelle loro case: cinque furono immediatamente fucilati sul posto, altri due poco dopo a Front. Tra le vittime c'erano tre anziani ciechi e un ragazzino di soli dodici anni.

La tragedia di Boschi di Barbania ha lasciato un segno indelebile nella memoria storica dell'Italia settentrionale. L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ha eretto un monumento sulla strage per ricordare le vittime e il sacrificio dei partigiani che combatterono per la libertà. Il sacrificio di queste persone deve essere ricordato per sempre come esempio di coraggio e di difesa dei diritti dell'uomo.

Storia

L'operazione "Strasburgche" della 29. Waffen-Grenadier-Division der SS (italienische Nr. 1) è stata una delle azioni più odiose della guerra partigiana in Italia. I fascisti, agendo con brutalità e senza pietà, hanno commesso crimini contro la popolazione civile che erano inauditi anche per l'epoca. L'Eccidio di Boschi di Barbania è uno dei tanti episodi in cui i fascisti hanno dimostrato il loro disprezzo per la vita umana.

L'Eccidio di Boschi di Barbania: la brutalità fascista durante la guerra partigiana

Le vittime

Le vittime dell'eccidio di Boschi di Barbania sono state persone innocenti che hanno pagato il prezzo più alto per la loro libertà. Tra queste, vi erano tre anziani ciechi e un ragazzino di soli dodici anni. Nessuno avrebbe dovuto morire in quel modo, soprattutto donne, bambini e anziani. La loro vita è stata spezzata da un'ideologia che ha portato solo morte e dolore.

Bibliografia

La memoria delle vittime di Boschi di Barbania ci deve spingere a riflettere sulla tragedia della guerra e a porre fine a qualsiasi forma di violenza e di sopraffazione. Libri come "Il prezzo della libertà" di T. De Mayo e V. Viano, "Macchie di Sangue" di F. Brunetta, e riviste come "Patria Indipendente" e "Il Notiziario" gettano una luce su quanto sia stato difficile il cammino verso la libertà e la pace. L'archivio storico del Comune di Barbania contiene documenti preziosi che devono essere preservati per far conoscere la verità alle future generazioni. La Resistenza partigiana è stata un'epoca difficile e dolorosa della nostra storia, ma ha dimostrato che la speranza e il coraggio possono sconfiggere anche i peggiori nemici.

Ludovica Neri
Scritto da Ludovica Neri
Aggiornato Martedì 6 Set 2022