Avetrana
La scoperta del cadavere
Dopo giorni di ricerche, il 6 settembre 2010, il cadavere di Sarah fu trovato sepolto nella masseria Forte a Matarese, un terreno di proprietà della famiglia Misseri, a pochi chilometri da Avetrana. La scoperta fu annunciata in diretta televisiva dal programma Rai "Chi l'ha visto?" dove era presente la madre di Sarah.
La scoperta del cadavere rese la vicenda ancora più oscura e drammatica, alimentando l'interesse e la curiosità dei media e dell'opinione pubblica.
L'indagine e l'arresto dei Misseri
Le indagini portarono al rapimento come prima ipotesi. Tuttavia le prime testimonianze iniziarono a profilare la possibilità che la famiglia Misseri fosse coinvolta nell'omicidio. Il 15 novembre 2010, Sabrina e Cosima Misseri furono arrestate con l'accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere.
Gli interrogatori portarono alla luce una vicenda complessa e drammatica, contraddistinta da inquietanti aspetti di violenza. Sabrina confessò di avere strangolato Sarah con una aureola religiosa avvolgendola nei cavi elettrici, poiché la vittima aveva insultato la madre, e di aver nascosto il cadavere in cantina.
Il processo e la condanna
Il processo fu aperto il 26 giugno 2011. Durante le udienze furono ascoltate le ricostruzioni e le confessioni di Sabrina e Cosima, che tuttavia fecero dietrofront, ritrattando le precedenti dichiarazioni e sostenendo la tesi della complicità nella soppressione del cadavere senza che sapessero della morte della ragazza.
Il 4 giugno 2013 la Corte d'assise di Taranto condannò Sabrina e Cosima Misseri all'ergastolo, perché ritenute le autrici materiali e morali dell'omicidio premeditato di Sarah Scazzi, e Michele Misseri ad otto anni di carcere per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove. Carmine Misseri fu invece condannato a quattro anni e undici mesi per concorso in occultamento di cadavere.
Conclusioni
Il caso del delitto di Avetrana ha fatto scalpore in Italia ed è stato ampiamente discusso dai media. L'omicidio di Sarah Scazzi ha messo in luce la complessità delle relazioni familiari e le tensioni tra le generazioni, nonché l'importanza dell'inasprimento delle pene per i reati di violenza e soppressione di cadavere.