Casette

Casette d'Ete: un pezzo di storia del Comune di Sant'Elpidio a Mare

Se ami la storia italiana e vuoi scoprire le bellezze nascoste nelle Marche, devi assolutamente visitare Casette d'Ete, una frazione del Comune di Sant'Elpidio a Mare, in provincia di Fermo. Qui, tra i colli dei Falchi e il corso del torrente Ete morto, potrai immergerti in un'atmosfera unica, scoprendo tanti nuovi dettagli sulla storia di questo grazioso paese.

Geografia fisica: il paese di Casette d'Ete

Casette d'Ete è un piccolo borgo, situato in una vallata verde e lussureggiante che si estende tra i colli dei Falchi e il corso del torrente Ete morto. La bellezza di questo paesaggio è amplificata dalla vicinanza con il fiume Chienti e dal mare Adriatico che si trova a pochi chilometri di distanza. La zona collinare sulla riva sinistra del torrente degrada dolcemente verso la Chienti, regalando una vista panoramica mozzafiato.

Ma non è solo la vista in sé ad essere suggestiva: il clima caldo e temperato di Casette d'Ete rende questa zona perfetta per trascorrere le tue vacanze all'insegna del relax. Nonostante la piovosità significativa durante tutto l'anno, esiste un equilibrio climatico che regala una temperatura media di 14,7 °C e una piovosità media annuale di 756 mm, il che significa che qui potrai goderti le bellezze naturali in ogni stagione dell'anno.

Casette d'Ete: storia e natura delle Marche

Storia di Casette d'Ete

La famiglia dei Brancadoro di Fermo, del XVI secolo, ebbe in possesso la zona e fece erigere la villa del Palombarone, situata su un colle che sovrasta il paese, il torrente Ete morto e la valle del Chienti. Intorno ad essa, i terreni della famiglia erano suddivisi in fattorie, denominate "colonìe". Questo significa che già nel 1500, Casette d'Ete era una zona molto fertile, abitata da contadini che coltivavano la terra con il "sistema a rotazione". Inoltre, si praticava l'allevamento dei bovini e dei suini, oltre alla presenza degli animali da cortile.

Durante la seconda guerra mondiale, Casette d'Ete si trovò sulla linea del fronte e fu teatro di combattimenti tra una postazione di artiglieria alleata del II corpo d'armata Polonia, al comando del tenente generale Władysław Anders, e i tedeschi in ritirata sulla riva sinistra del fiume Chienti. In tale occasione, i tedeschi minarono e fecero saltare il ponte sul fiume Ete morto. Il quartier generale polacco, al comando del settore adriatico, si era insediato nella villa del Palombarone.

Nel Secondo dopoguerra, furono condotte lotte contadine per ottenere contratti a mezzadria e il 50% di tutti i proventi, secondo quanto propugnato da Giuseppe Di Vittorio, nella rivolta dei contadini pugliesi. Fino agli anni '70, le uniche istituzioni pubbliche presenti a Casette d'Ete furono la scuola elementare e l'ufficio postale, mentre i medici si trovavano a Sant'Elpidio a Mare e a Montegranaro.

Conclusioni

Casette d'Ete è dunque una tappa indispensabile per chi vuole scoprire le bellezze nascoste delle Marche. Si tratta di un piccolo borgo dalle mille sfaccettature, dove la storia e la natura si intrecciano in un connubio perfetto. Che tu voglia visitare la villa del Palombarone, ammirare la bellezza della natura in questa zona collinare o immergerti nella storia della seconda guerra mondiale, qui troverai tutto ciò che cerchi. Vieni a scoprire Casette d'Ete: non te ne pentirai!

Andrea Giordano
Scritto da Andrea Giordano
Aggiornato Mercoledì 6 Apr 2022